Vaccini a scuola: Iss, “multa non risolutiva”. Serve “rapido ritorno ad obbligo”

“Ogni misura che non preveda un rapido ritorno all’obbligo vaccinale, ad esempio sanzioni pecuniarie per i genitori che non intendono vaccinare i propri figli, non appare risolutiva per affrontare in modo efficace l’attuale drammatica situazione”. Lo afferma l’Istituto superiore di sanità (Iss) in una nota pubblicata alla vigilia della discussione, oggi in Consiglio dei ministri, sul decreto sull’obbligo di vaccinazioni per l’iscrizione a scuola. Il Cdm ha appena raggiunto l’accordo sull’obbligatorietà, secondo la linea del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, solo per i bambini da 0 a 6 anni, mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiedeva di estenderlo fino a 10 anni includendo così anche le scuole elementari. Previste sanzioni per i genitori di alunni non vaccinati di  elementari, medie e primi due anni delle superiori. “Mantenere soglie elevate di copertura vaccinale è importante per proteggere coloro a cui viene somministrato il vaccino e, indirettamente, attraverso il cosiddetto effetto gregge, per proteggere coloro che, a causa di problemi specifici come immunodepressione, età o patologie specifiche, non possono essere vaccinati o non rispondono alle vaccinazioni”, spiega l’Iss. In particolare, sottolinea l’Istituto, “la presenza di bambini non vaccinati in ambito scolastico rappresenta un rischio per se stessi e per i bambini più fragili, che possono essere esposti a malattie infettive particolarmente contagiose che possono mettere a rischio la loro salute anche con effetti potenzialmente gravissimi e persino letali”. L’Istituto ribadisce, infine, “il valore etico dell’atto vaccinale”, un diritto “per la protezione della propria salute” e “un dovere di protezione nei confronti della popolazione più fragile”.

 

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