Notizie Sir del giorno: un film con Papa Francesco, visita a sorpresa a Ostia, profilo Facebook dell’Obolo di San Pietro

Film con Papa Francesco: si chiama “Pope Francis. A man of his word” ed è diretto e prodotto da Wim Wenders

Si chiama “Pope Francis. A man of his word” (“Papa Francesco. Un uomo di parola”) ed è il primo film documentario che vedrà protagonista Papa Francesco. È stato reso pubblico oggi al Sir il progetto cinematografico condiviso con mons. Dario E. Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, sotto la direzione del regista tedesco Wim Wenders, più volte candidato all’Oscar con i documentari “Buena Vista Social Club”, “Pina” e “Il sale della terra”, vincitore di una Palma d’oro a Cannes con “Paris, Texas” e di un Leone d’oro a Venezia con “Lo stato delle cose”. Un film documentario – informa il Sir – in cui Francesco, ovvero Jorge Mario Bergoglio, il 266 Papa della Chiesa cattolica, si racconterà per la prima volta direttamente allo spettatore. Francesco affronterà temi a lui molto cari come ecologia, migrazioni, consumismo o giustizia sociale, rispondendo alle domande provenienti da ogni periferia del mondo. Distribuito a livello internazionale dalla Focus Features, parte del gruppo NBCUniversal, il film “Pope Francis. A man of his word” è prodotto dallo stesso Wim Wenders con Samanta Gandolfi Branca, Alessandro Lo Monaco (“L’esercito più piccolo del mondo”), Andrea Gambetta e David Rosier (“Il sale della terra”). La produzione del film è Célestes Images, Centro Televisivo Vaticano, Solares Fondazione delle Arti, PTS Art’s Factory, Neue Road Movies, Fondazione Solares Suisse, e Decia Films. (clicca qui)

Venezuela: i vescovi, “cessi la sproporzionata repressione”. Sì al dialogo

Una serie di appelli alla riconciliazione, al dialogo, alla costruzione di una vera democrazia, ai dirigenti politici e alle forze dell’ordine perché cessi “la violenza e la sproporzionata repressione”. Con altrettante sfide che la Chiesa del Venezuela assume oggi per fronteggiare la drammatica crisi politica ed economica nel Paese. È quanto emerge dall’Esortazione pastorale diffusa ieri sera dai vescovi venezuelani al termine della 43ma assemblea straordinaria che si è svolta a Caracas dal 16 al 18 maggio. “È urgente superare la tentazione di risolvere i nostri problemi mossi dall’odio e dalla rappresaglia – sottolineano -. Al contrario, tutti dobbiamo favorire l’incontro, il confronto delle idee e la ricerca di proposte per animare il cambiamento nel Paese”. Nel lungo documento in 16 punti la Conferenza episcopale venezuelana denuncia l’aggravarsi della crisi: “L’aumento della fame” a causa “della mancanza di prodotti e le politiche economiche”, i “continui assalti agli imprenditori e agli agricoltori”, la “mancanza di farmaci e il ritorno di malattie dovute alla denutrizione”, “l’aumento della violenza”, dei “saccheggi e degli scontri tra gruppi”, la “repressione sempre più dura” e “l’aumento di coloro che vengono inviati davanti ai Tribunali militari, negando il diritto al processo davanti ai giudici civili”. (clicca qui)

Papa Francesco: oggi pomeriggio ad Ostia come “parroco” per benedire le case dei fedeli

Nel pomeriggio di oggi il Papa è uscito dal Vaticano e si è diretto verso Ostia. Come segno di vicinanza alle famiglie residenti nella periferia di Roma, ha deciso che avrebbe benedetto casa per casa le loro abitazioni, come fa il parroco ogni anno, proprio durante il periodo pasquale. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede. Due giorni fa, don Plinio Poncina, il parroco di Stella Maris, una delle sei parrocchie di Ostia, aveva affisso – come di consueto – un avviso sulla porta del condominio delle case popolari, avvertendo le famiglie che sarebbe passato a trovarle per la consueta benedizione pasquale. È stata grande oggi la sorpresa quando, a suonare il campanello, invece del parroco gli inquilini hanno visto Papa Francesco. Il Papa si è “fatto Parroco”: con grande semplicità si è intrattenuto con le famiglie, ha benedetto una dozzina di appartamenti che compongono il condominio di Piazza Francesco Conteduca 11, lasciando in dono il rosario. Scherzando, ha voluto scusarsi per il disturbo, rassicurando, però, di aver rispettato l’orario di silenzio in cui i condomini riposano dopo il pranzo, come recita il cartello affisso all’ingresso del condominio. (clicca qui)

Obolo di San Pietro: un profilo anche su Facebook

L’Obolo di San Pietro anche su Facebook. Ne dà notizia oggi la sala stampa vaticana con un comunicato della Segreteria di Stato. Dopo l’apertura dei profili Twitter e Instagram, l’Obolo sarà anche su Facebook prima con una pagina in lingua italiana e successivamente con le versioni in spagnolo e inglese, la cui messa online è prevista per i mesi di settembre e ottobre. “L’obiettivo – si legge nella nota – è creare uno spazio virtuale aperto a tutti per condividere e far conoscere le opere di carità sostenute da questa secolare iniziativa. La scelta di utilizzare il social network più diffuso al mondo ha un duplice obiettivo. Da un lato creare una comunità aperta a tutti dove l’utilizzo di Facebook è capillarmente diffuso a cominciare dall’Italia; dall’altro condividere e raccontare l’attività di questo secolare Ufficio di solidarietà”. L’Obolo di San Pietro, su Facebook, sottolinea la Segreteria di Stato, “intende favorire il dialogo con tutte quelle persone che hanno un intento comune, aiutare i più bisognosi e sostenere concretamente le opere di carità. Da secoli, infatti, l’Obolo di San Pietro è impegnato a sostenere piccoli e grandi progetti in tutto il mondo, come l’ampliamento dell’Istituto ‘Filippo Smaldone’ per bambini poveri e audiolesi di Kigali in Rwanda; l’assegnazione di dieci borse di studio per aiutare i giovani sfollati universitari del Kurdistan irakeno o l’apertura di una nuova scuola primaria per i bambini dalit in India. Di queste e di altre opere di carità, e delle iniziative che attendono l’Obolo di San Pietro si parlerà con approfondimenti e notizie in continuo aggiornamento sulla pagina Facebook ‘Obolo di San Pietro’, ricordando che, tradizionalmente, la colletta ha luogo in tutto il mondo cattolico, a seconda delle diocesi, o il 29 giugno Solennità dei Santi Pietro e Paolo o la domenica più vicina a tale Solennità”. Info: www.obolodisanpietro.va (clicca qui)

Serbia: Belgrado, incontro tra clero cattolico e ortodosso nella cattedrale di San Sava

A Belgrado si respira l’aria dell’ecumenismo. Lo si apprende dall’accoglienza calorosa riservata ai sacerdoti cattolici dell’arcidiocesi di Belgrado che guidati dall’arcivescovo Stanislav Hocevar, hanno visitato la principale cattedrale ortodossa San Sava. Il clero cattolico era stato invitato dal vescovo ortodosso Arsenij – vicario di Sua Santità il patriarca serbo Irenej – a conclusione del corso di formazione permanente per l’arcidiocesi di Belgrado, guidato dal vescovo croato di Pozega, mons. Antun Škvorćević. Oltre al presule Arsenij, all’incontro hanno partecipato altri sacerdoti e diaconi ortodossi. I vescovi e i sacerdoti cattolici non hanno nascosto il loro entusiasmo dall’ospitalità e della gentilezza da parte dei fratelli della Chiesa ortodossa serba. Dopo una dettagliata visita della cattedrale e della cripta è seguito un altro momento di comunione fraterna, al quale hanno assistito altri due vescovi ortodossi – il vescovo di Zagreb e Ljubiana – Porfirio e il vescovo di Pakrac-Jovan. Si tratta del primo incontro del clero dell’arcidiocesi di Belgrado con i sacerdoti e i vescovi della Chiesa ortodossa serba nella cattedrale San Sava a Belgrado. (clicca qui)

Diocesi: Modena-Nonantola, a cinque anni dal terremoto aumentano le chiese aperte

A 5 anni dal sisma (20 e 29 maggio 2012) la Chiesa modenese fa il punto sulla ricostruzione e, in una nota, unisce ai dati una riflessione pastorale sull’evento. Sono in totale 18 gli edifici riaperti al culto, 21 quelli ancora chiusi. “Con l’ultimo finanziamento della Regione, si continuerà il lavoro per arrivare alla riapertura di altre chiese parrocchiali – ricorda il Vicario generale monsignor Giuliano Gazzetti -, si potranno rendere agibili altre strutture come le canoniche e gli ambienti per le attività pastorali e così la parrocchia potrà continuare il suo cammino in mezzo alle vicende di una popolazione provata, punto di riferimento nella ricostruzione attraverso la sua missione”. “Il prossimo anno pastorale, dedicato al tema della parrocchia – aggiunge -, aiuterà tutta la diocesi e in particolare le zone colpite dal terremoto a riscoprire il nostro essere Chiesa nel territorio, come sottolineava il documento Comunione e comunità della Conferenza episcopale”. Gli interventi relativi al Piano opere pubbliche 2013-14 sono 47 con un finanziamento totale di circa 49 milioni di euro. (clicca qui)

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