Mediterraneo: Gentiloni, “epicentro di molte instabilità” ma “può essere luogo di incontri e opportunità”

Il Mediterraneo “oggi è l’epicentro di molte instabilità. Ma può essere di nuovo luogo di incontri e di opportunità, se sapremo far rivivere ancora quella ‘lingua franca’, quel linguaggio comune tra popoli, se continueremo a costruire ponti e non muri, come è importante che anche l’Italia continui a fare”. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, intervenendo lo scorso 10 maggio alla tavola rotonda “Lo sguardo di Magellano. La diplomazia dei ponti in un mondo di muri” ospitata all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede in occasione della pubblicazione del numero 4000 de “La Civiltà Cattolica”. Nel suo intervento, pubblicato sul numero 4006 de “La Civiltà Cattolica”, Gentiloni ha riconosciuto che “nel mondo in cui viviamo abbiamo sempre più bisogno della saggezza del discernimento. Della capacità di decifrare, distinguere, valutare, scegliere”. Non a caso, ha ricordato il presidente del Consiglio, incontrando i 27 capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea alla vigilia del 60° anniversario dei Trattati di Roma “Papa Francesco ci ha invitati a usare il discernimento per ridare speranza all’Europa”. Gentiloni si è soffermato su due parole: “solidarietà” e “dialogo”. “Oggi – ha rilevato – dobbiamo essere capaci di ritrovare un linguaggio comune. Solidarietà e dialogo devono essere ancora il nostro bagaglio, in questo particolare momento storico”. “Avere lo ‘sguardo di Magellano’ e la capacità di discernere significa anche saper provvedere alla protezione sociale dei perdenti della globalizzazione rifiutando il protezionismo”, ha aggiunto, osservando che “solidarietà e dialogo sono concetti che devono guidarci anche nell’affrontare le sfide della questione migratoria”.

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