Cyberbullismo: Padula (Aiart), “soddisfazione per l’approvazione della legge ma non ridurre il problema solo al web”

“Accogliamo con soddisfazione l’approvazione della legge sul cyberbullismo che, dopo un percorso lungo e accidentato, riuscirà finalmente a mettere in risalto uno dei fenomeni più rischiosi e in crescita che caratterizzano la società contemporanea”. Ad affermarlo al Sir è Massimiliano Padula, presidente dell’Aiart, l’associazione degli spettatori e dei cittadini mediali, dopo che la Camera oggi ha varato il testo legislativo con 432 voti a favore e nessuno contrario. “La legge – spiega Padula – ha diversi punti di forza ma presenta anche alcune ambiguità. Circoscrivere il raggio d’azione ai minorenni significa assicurare una protezione maggiore ai nostri ragazzi ma esclude potenzialmente dalla procedura di ammonimento prevista dalla nuova legge coloro che, ad esempio compiuta da poco la maggiore età, possono in ambiti scolastici essere protagonisti di reati di questo tipo. Quello che più ci convince – osserva il presidente – è lo sbilanciamento formativo che questa legge contiene. Prevenire, attraverso un processo educativo integrato ed efficace, è senza dubbio la migliore forma di gestione e soluzione di un fenomeno complesso che resta, però, caratterizzato da molti pregiudizi. Il cyberbullo rimane un bullo e poco conta che commetta i suoi atti nella vita online o in quella offline”. Secondo Padula, “formare alle relazioni rimane pertanto la prerogativa principale di ogni iniziativa formativa. È necessario, infatti, che l’educazione non rimanga soltanto sulla carta ma diventi davvero parte di uno scenario progettuale che spenda i fondi previsti in modo trasparente e adeguato”. Per questo motivo, conclude il presidente, “sarà fondamentale investire anche sul tavolo tecnico scegliendo di coinvolgere quelle associazioni che lavorano per diffondere una cultura della rete e per la costruzione di una cittadinanza mediale responsabile. Un primo passo sarebbe ricostruire il Comitato Media e Minori del Mise che, pur essendo stato incluso nel tavolo tecnico, nel concreto non esiste essendo ormai scaduto da tempo immemore”.

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