Terra Santa: Caritas Italiana, con il progetto “Gemellaggio e Pellegrinaggio” viaggi solidali

Dall’8 al 13 maggio responsabili della Caritas Italia, insieme a rappresentanti di alcune Caritas diocesane, hanno visitato le parrocchie palestinesi della diocesi di Gerusalemme. Scopo della visita, rende noto il Patriarcato latino di Gerusalemme, l’incontro con le “pietre vive” della comunità cattolica del Patriarcato di Gerusalemme. La missione Caritas si inserisce all’interno del progetto “Gemellaggio e Pellegrinaggio”, avviato nel settembre 2016 e che ha come attori le diocesi italiane e le 15 parrocchie palestinesi del Patriarcato latino. Il progetto, infatti, mira ad istituire gemellaggi e ad organizzare pellegrinaggi in modo diverso dal solito. “Il legame tra la parrocchia palestinese e la diocesi italiana prenderà forme diverse in base alle caratteristiche e alle necessità proprie di ogni parrocchia- spiega Elisabetta Spagnolo, coordinatrice locale del progetto – scambi di volontari, visite fra famiglie, micro progetti, supporti pastorali, condivisioni specializzate in campo medico ed economico, scambi culturali”. Si tratta di veri e propri “pellegrinaggi solidali”, in quanto si andranno a visitare principalmente “le comunità cristiane e si trascorreranno presso le loro abitazioni o in edifici adiacenti alle parrocchie tempi prolungati”.

La delegazione Caritas composta da Danilo Feliciangeli, responsabile Caritas Italia per il Medio Oriente, Chiara Bottazzi, responsabile dell’Ufficio media di Caritas Italia, e 10 rappresentanti dalle Caritas diocesane italiane, specializzati in micro progetti, mondialità, missioni, emigrazione, gioventù e famiglia, ha incontrato il vescovo vicario, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e George Handal, direttore ad interim della Caritas Jerusalem. Da mons. Marcuzzo è giunto un forte appello: “È compito di tutti i cristiani, tutti: cattolici, ortodossi, anglicani, protestanti, di occuparsi della Terra Santa. Siamo tutti responsabili se in avvenire qui ci sarà un museo a cielo aperto senza le comunità dei fedeli”. La delegazione ha visitato Gerusalemme Est, Betlemme, Beit Jala, Beit Shaour, Gerico, Taybe, Abud, Bir Zeit, Ain Arik, Ramallah, Zababde e Jenin. Dagli incontri con le comunità locali e i parroci, informa il Patriarcato latino, sono emersi diversi temi come l’emigrazione, la disoccupazione, il muro di separazione, il disagio giovanile, il senso di solitudine, la tensione a vivere la fede in un contesto di conflitto. Non sono mancate le visite ai Centri Caritas dislocati nel territorio e le opere sociali che Caritas Italia ha finanziato per il loro avviamento. Per Feliciangeli “questa iniziativa è un progetto di formazione e di autosviluppo delle comunità stesse, di condivisione di idee, risorse e talenti, tra l’Italia e la Palestina, un progetto di accompagnamento solidale, in cui la visita fugace viene sostituita da un tempo lungo di permanenza e in cui si desidera raggiungere tutte le comunità cristiane dei Territori palestinesi fino ai più periferici”.

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