Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Asse Parigi-Berlino per rilanciare l’Europa. Puglia, No Tap in azione a Meledungo

Germania-Francia: “asse” per rilanciare l’Unione europea. A Parigi attesa la lista dei ministri del nuovo governo

Futuro dell’Europa, asse franco-tedesco, economia, vertice Nato, G7, situazione internazionale: molteplici i temi affrontati nell’incontro di ieri tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il neo presidente francese Emmanuel Macron, che trovano un’intesa di fondo sul rilancio dell’integrazione europea. Merkel ha spiegato: “Abbiamo concordato che lavoreremo insieme in modo molto stretto. Vogliamo sviluppare una road map: c’è la convinzione comune che non possiamo soltanto occuparci della Brexit, ma che dobbiamo pensare anche all’approfondimento della Europa”. Sulla stessa linea Macron, che afferma la necessità di “sburocratizzare l’Europa” e di rilanciare economia e investimenti, perché, sostiene, “il piano Juncker non ha soldi freschi” da immettere nel sistema produttivo. Fra i due leader convergenza anche sulla eventuale necessità di “riscrivere i trattati”: anche se non è stato chiarito perché e in quali capitoli rivederli e soprattutto come superare il successivo ostacolo delle ratifiche nazionali. Macron era volato in Germania dopo aver preso possesso dell’Eliseo e aver nominato Edouard Philippe, sindaco di Le Havre, esponente moderato della destra dei Republicains, come nuovo primo ministro. Attesa, forse già oggi, la lista dei ministri.

Stati Uniti-Siria: Washington accusa Assad. Impiccagioni e forni crematori nelle carceri del regime

Gli Stati Uniti accusano il regime siriano di Assad di aver trasformato il carcere di Sednaya, a Nord di Damasco, in un forno crematorio per i cadaveri dei detenuti uccisi ogni giorno, per lo più per impiccagione. Uno “sterminio di massa” che sarebbe stato messo a punto “con l’appoggio di Russia e Iran”. Stuart Jones, vice segretario del dipartimento Affari per il Medio Oriente degli Stati Uniti, ha dichiarato: “Secondo diverse fonti, il regime di Damasco è responsabile dell’uccisione di 50 prigionieri al giorno a Sednaya. Gli Stati Uniti lo hanno già detto molte volte: siamo scioccati dalle atrocità commesse dal regime siriano e queste atrocità vengono evidentemente commesse con il supporto incondizionato della Russia e dell’Iran”. In appoggio a queste tesi sono state mostrate alla stampa immagini satellitari nelle quali sarebbero individuabili l’edificio principale della prigione e il forno crematorio.

Onu: Palazzo di vetro condanna i test missilistici della Corea del Nord. Voto unanime del Consiglio di sicurezza

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso ieri una “ferma condanna” nei confronti del recente test missilistico effettuato dalla Corea del Nord. Il regime ha vantato, domenica scorsa, il lancio di un missile balistico capace di trasportare una testata nucleare. La condanna del Palazzo di Vetro è giunta all’unanimità: ha votato a favore anche la Cina. Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (che domani sarà a Strasburgo al Parlamento europeo), ha spiegato: “È un’azione che viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e una minaccia per la pace e la sicurezza nella regione. Il Segretario generale Onu fa appello alla Corea del Nord per il pieno rispetto degli obblighi internazionali e per un ritorno sul cammino del disimpegno nucleare”. In vista nuove sanzioni verso il regime di Kim Jong-Un.

Palestina: sirene spiegate in ricordo della “catastrofe”, l’esodo del 1948 dopo la guerra arabo-israeliana

Nelle principali città della Cisgiordania ieri si sono udite sirene spiegate in segno di lutto: sono durate 69 secondi, come gli anni trascorsi dall’esodo palestinese dopo la costituzione dello Stato d’Israele. Per i palestinesi il 15 maggio è “nakba”, in arabo “catastrofe”: numerosi i cortei, con alcuni scontri con le forze di polizia israeliane, per rivendicare il diritto a tornare nelle terre e nelle case degli avi. I profughi della guerra arabo-israeliana del 1948 e i loro discendenti sono oggi circa 5 milioni, attualmente dispersi in Libano, Siria, Giordania, nella Striscia di Gaza e Cisgiordania.

Costa d’Avorio: soldati nelle strade di Abidjan. Chiedono gli arretrati dello stipendio

Militari armati nelle strade di Abidjan. I soldati ammutinati dell’esercito ivoriano spiegano che non si tratta di un colpo di Stato ma di una rivendicazione salariale: gli stipendi non vengono corrisposti dall’inizio dell’anno. Le autorità hanno proposto un conguaglio pari a 5 milioni di franchi, ma i soldati chiedono almeno 7 milioni. La somma corrisponde a circa 10mila euro a testa. I disordini hanno finora causato un morto e una ventina di feriti. I militari che hanno lasciato le caserme e sono scesi in piazza imbracciando le armi sono circa 300, per lo più ex-ribelli che avevano appoggiato il presidente Ouattara all’epoca della crisi del 2010/2011 seguita alle elezioni presidenziali.

Puglia: Meledungo, dimostranti No Tap spostati di peso. Contrari alla ricollocazione di 11 ulivi

Poliziotti in assetto antisommossa questa notte a Meledungo, Lecce, per spostare di peso i dimostranti che volevano pacificamente impedire le operazioni di rimozione di 11 ulivi dalla sede della società di vigilanza Alma Roma al centro di stoccaggio temporaneo di Masseria del Capitano. Gli ulivi erano stati eradicati dall’area di cantiere di San Basilio, a San Foca, a inizio aprile e collocati provvisoriamente in attesa che si calmasse la protesta contro i lavori per far passare il gasdotto transcontinentale. Le piante saranno ricollocate – questa almeno la spiegazione ufficiale delle autorità – una volta realizzato il tunnel del gasdotto.

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