Migrazioni: Pogliese (Parlamento Ue), “sanzioni economiche e procedure d’infrazione verso i Paesi che non accolgono profughi”

(Strasburgo) “Sul tema dell’immigrazione l’Europa si sta giocando una grande fetta di credibilità”: lo afferma l’eurodeputato Salvatore Domenico Pogliese, intervenuto oggi in emiciclo a Strasburgo durante il dibattito sul ricollocamento dei migranti. Il Parlamento europeo “aveva auspicato, in attesa della modifica di Dublino 3 che finalmente da qui a breve si concretizzerà, che si applicasse un principio solidaristico tra tutti gli Stati membri non lasciando sole l’Italia e la Grecia nell’affrontare flussi migratori che non hanno precedenti nella storia del nostro continente. Avevamo accolto con grande entusiasmo il piano dei ricollocamenti che era stato predisposto, ma oggi è davvero paradossale commentare questi dati: 18mila ricollocati dall’Italia e dalla Grecia, che rappresentano l’11% dell’obiettivo che era stato prefissato” di 160mila ricollocamenti complessivi. Pogliese afferma: “È stato chiesto all’Italia di fare uno sforzo aggiuntivo sul tema dell’identificazione che è puntualmente avvenuto, ormai oltre il 97% di chi sbarca viene identificato anche attraverso le impronte digitali, ed è stato chiesto inoltre all’Italia di creare nuovi hotspot e anche questo è accaduto”.
Ma a un anno e mezzo dall’avvio del piano di ricollocamenti “solo 5.413 richiedenti asilo sono stati effettivamente ricollocati dall’Italia” verso altri Stati Ue. “Tutto ciò non può essere consentito, gli Stati membri devono rispettare gli impegni assunti, e se ciò non dovesse accadere bisogna applicare procedure d’infrazione o sanzioni economiche nei confronti di questi Stati”. Il deputato aggiunge: “Bisogna inoltre trovare misure estensive per arrivare a ricollocare tutti i 160mila richiedenti asilo come previsto dal piano dei ricollocamenti anche oltre la data del 26 settembre 2017”.

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