Ambiente: Svezia, la Chiesa luterana richiama il governo. “Investire fondi e sviluppare una strategia chiara”

Mentre si attende che la conferenza Cop23 sui cambiamenti climatici, che si svolgerà a Bonn a novembre, metta a punto l’istituzione del Green Climate Fund, il fondo verde per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare i cambiamenti climatici, la Chiesa luterana svedese rivolge un appello al governo affinché “porti avanti la sua linea ambiziosa e affronti la questione del finanziamento del clima in modo nuovo e innovativo”. “I Paesi ricchi hanno promesso 100 miliardi di dollari l’anno a partire dal 2020 per sostenere gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo”, hanno scritto in una nota Erik Lysén e Martin Vogel, responsabili per le questioni internazionali e il clima della Chiesa di Svezia, ma “i bisogni sono in realtà molto più grandi” e “non ci sono molti segnali che indichino che la promessa diventerà realtà”. Un rischio è che il fondo verde implichi “l’erosione degli aiuti, o generi un nuovo indebitamento per i Paesi in via di sviluppo”. Lysén e Vogel, pur riconoscendo che “la Svezia è un attore ambizioso nei negoziati sul clima e uno dei principali donatori”, evidenziano che anche la Svezia finisce per “contare due volte” gli aiuti allo sviluppo considerandoli anche come finanziamento per il clima. È invece necessario che il governo “sviluppi una strategia chiara per essere in grado di mobilitare denaro sufficiente per il clima”. Tra le proposte avanzate dai due esperti anche quella di “nuove entrate fiscali” derivanti da tasse sulla carne, aeroportuali o sui combustibili fossili.

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