8xmille: mons. Nosiglia (Torino), “apporto non solo finanziario, ma scelta che rende possibili opere rivolte a tutti”

“Realtà come quelle del Cottolengo e dell’Arsenale della pace del Sermig sono possibili anche grazie a fedeli e cittadini del nostro Paese e della nostra città che, con la loro adesione all’8xmille, hanno offerto e offriranno un apporto che non è solo finanziario ma frutto di una scelta precisa che sanno indirizzata a rendere possibili e concretamente realizzabili in tutte Italia molte opere che si rivolgono a persone di tutte le età, condizioni sociali, culture, religioni”. Lo ha affermato questa mattina l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel corso della presentazione della campagna nazionale “Chiedilo a loro” per l’8xmille alla Chiesa cattolica. Parlando della “solida tradizione della nostra terra da cui sono nati i santi sociali come il Cottolengo e don Bosco”, Nosiglia ha parlato di come le opere a sostegno dei più poveri siano “un modello di un nuovo welfare di cui tanto si parla, che non si limita all’assistenza con beni e servizi ma aiuta le persone e le famiglie a trovare le vie più appropriate per affrontare la loro situazione difficile”. Si tratta di un “welfare di promozione umana e inclusione sociale – ha aggiunto l’arcivescovo – che è qualcosa di molto diverso dalla beneficenza o dal liberarsi del superfluo”. “La gente crede nell’azione ecclesiale e civile, di servizio e di amore diffuso verso tutti gli ultimi della scala sociale”, ha aggiunto Nosiglia, osservando che “l’8xmille alla Chiesa cattolica è indubbiamente un segno grande di questo”. “Questa occasione – ha concluso – serve a scuotere tutti, sia chi accumula beni per se stesso dimenticando chi sta peggio sia le istituzioni che dovrebbero parlare e promettere di meno e agire di più per i più bisognosi perché ottengano rispetto, equità, giustizia e amore”.

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