Comunicazione: Maggioni (Rai), “raccontare il dolore non vuol dire privarsi di uno sguardo con cui si costruisce”

“Non si tratta di censurare o parlare solo di cose buone, ma di avere uno sguardo con cui si costruisce, cercando di capire cosa si può fare perché la realtà sia diversa”. Monica Maggioni, presidente della Rai, si dice convinta del fatto che “c’è un’altra prospettiva e che si può invertire la tendenza”. “Le notizie negative ci sono, il male esiste e fa parte della storia dell’uomo: raccontare il dolore non vuol dire tuttavia privarsi della possibilità di avere uno sguardo con cui si costruisce, cioè porsi di fronte alla problematicità della realtà, cercare di capire cosa si può fare, quali soluzioni possono esserci”, ha spiegato Maggioni intervenendo all’incontro “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”, organizzato dall’Ufficio per le comunicazioni sociali del Vicariato di Roma con Paoline Comunicazione e cultura Onlus. “Raccontando si può superare una dinamica che vuole il mondo spaccato in due, dove le persone si contrappongono, e tentare di dire non che va tutto bene, ma che è necessario avere uno sguardo complesso, ricco di punti di domanda”, ha osservato la presidente della Rai per la quale questo atteggiamento è importante “per camminare verso la realtà e non per disegnarne una che sia utile a chi vuole che il mondo sia diviso in blocchi di potere che si fanno la guerra”. “Per i terroristi – ha concluso – è fondamentale che noi ad esempio consideriamo i migranti come se fossero dei nemici, mentre noi, per costruire l’incontro, non dobbiamo stancarci di dare volti, storie, a coloro che spesso sono considerati solo dei numeri”.

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