Fatima: card. Parolin, “fermare l’avanzata del male”

“Se riceviamo una banconota falsa, una reazione spontanea, e persino ritenuta logica, sarebbe di passarla a qualcun altro. In questo si vede come siamo tutti inclini a cadere in una logica perversa che ci domina e spinge a propagare il male”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nell’omelia della Messa celebrata ieri sera nella spianata del Santuario di Fatima. “Se mi comporto secondo questa logica – ha spiegato – la mia situazione cambia: io ero vittima innocente quando ho ricevuto la banconota contraffatta; il male degli altri è caduto su di me. Nel momento, però, in cui coscientemente passo la banconota falsa a un altro, io non sono più innocente: sono stato vinto dalla forza e dalla seduzione del male, provocando una nuova vittima; mi sono fatto trasmettitore del male, sono diventato responsabile e colpevole”. ”L’alternativa è quella di fermare l’avanzata del male”, la proposta di Parolin, “ma ciò è possibile solo pagando un prezzo, restando cioè io con la banconota falsa e liberando così l’altro dall’avanzata del male”. “Questa reazione è l’unica che può fermare il male e vincerlo”, ha assicurato: “Gli esseri umani ottengono questa vittoria quando sono capaci di un sacrificio che diventa riparazione; Cristo la compie, manifestando che il suo modo di amare è misericordia. Un tale eccesso d’amore lo possiamo vedere nella croce di Gesù: Egli si fa carico dell’odio e della violenza che cadono su di Lui, senza insultare né minacciare vendetta, ma perdonando, dimostrando che c’è un amore più grande. Solo Lui può fare questo, caricandosi – per così dire – la banconota falsa. La sua morte è stata una vittoria ottenuta sul male scatenato dai suoi aguzzini, che siamo tutti noi: Gesù crocifisso e risorto è la nostra pace e riconciliazione”. “Con la generosità e il coraggio di Maria, offriamo a Gesù il nostro corpo affinché Egli possa continuare ad abitare fra gli uomini”, la preghiera finale: “Offriamogli le nostre mani per accarezzare i piccoli e i poveri; i nostri piedi per andare incontro ai fratelli; le nostre braccia per sostenere coloro che sono deboli e lavorare nella vigna del Signore; la nostra mente per pensare e fare progetti alla luce del Vangelo; e soprattutto il nostro cuore per amare e prendere decisioni secondo la volontà di Dio. Così ci formi la Vergine Madre, stringendoci al suo Cuore Immacolato, come ha fatto con Lucia e i Beati Francesco e Giacinta Marto”.

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