Cristiani perseguitati: mons. Twal, “liberarci da tutte le moderne schiavitù che incatenano uomini, donne e bambini”

“Dinanzi alla statua della Madonna dello Schiavo di Carloforte ci chiediamo cosa è cambiato da quel lontano 1798″, quando una flotta di corsari invase l’isola sarda di San Pietro prendendo schiavi 900 abitanti di Carloforte, poi trasportati a Tunisi per venderli e ottenere un riscatto? Questa la domanda che mons. Fouad Twal, patriarca emerito di Gerusalemme dei latini e già arcivescovo di Tunisi, ha posto nel corso dell’omelia pronunciata nell’oratorio della Madonna dello Schiavo di Carloforte, in occasione della visita della presidenza del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), guidata dal presidente Carlo Costalli e dall’assistente emerito mons. Francesco Rosso. Mons. Twal ha così evocato le moderne schiavitù e “i tanti schiavi di oggi, gli ostaggi, i perseguitati, i rifugiati che vivono nei campi profughi in condizioni disperate, come ci ricorda incessantemente Papa Francesco”. E ha invocato “l’aiuto della Madonna dello Schiavo, del cui soccorso mai come oggi abbiamo bisogno per i nostri giovani, per i nostri popoli, per i nostri politici. Che ci aiuti a liberarci da tutte le moderne schiavitù che incatenano gli uomini, le donne e i bambini del nostro tempo”. Gli ha fatto eco mons. Francesco Rosso che di Carloforte è originario, ricordando – nel saluto ai fedeli – il suo moto sacerdotale: “Tu mostrami la fede senza le opere. Io con le opere ti mostro la mia fede”. Da queste parole l’assistente emerito del Mcl ha preso lo spunto per invitare la vivace comunità cristiana di Carloforte, così come l’intera cittadina isolana, a sostenere l’Università giordana di Madaba, luogo di dialogo fra giovani e insegnanti di diversi Paesi mediorientali e religioni. Un impegno concreto e solidale, come quello già avviato sin dalla fondazione dell’Università dallo stesso Mcl. Un impegno che potrebbe concretizzarsi – ha proposto mons Rosso al sindaco Marco Simeone – in una forma di gemellaggio tra il Comune di Carloforte e l’Università di Madaba.

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