Afghanistan: p. Bogoni (presidente Pbk), “esperienza intercongregazionale per assistere bambini disabili di Kabul è profetica”

“Le congregazioni sono un mazzo di fiori colorati che raccontano la varietà e il profumo della carità” dice padre Wladimiro Bogoni, presidente dal 2010 dell’Associazione Pro Bambini di Kabul, nell’aprire i lavori del convegno “Un arcobaleno a Kabul” in corso di svolgimento oggi sabato 13 maggio (dalle 9,30 alle 14,30) nella Sala capitolare “Giovanni Spadolini” della basilica Santa Maria sopra Minerva a Roma. Il convegno racconta l’esperienza intercongregazionale di accoglienza ed integrazione di minori disabili del Centro Diurno Pbk nella capitale dell’Afghanistan. Dopo i saluti dell’Usmi e della Cism, che confermano il supporto al progetto: “uno stile prezioso e bello dell’incolturazione del Vangelo, facendolo in comunione, superando anche le barriere tra le congregazioni. Vocazione pastorale di mentalità nuova, attenzione ai segni dei tempi, di capacità di lavorare insieme”, padre Wladimiro ha presentato il centro e l’associazione.
“Dobbiamo abituarci a raccontare le cose belle – ha spiegato -, altrimenti arrivano solo notizie cattive, oggi vogliamo dare l’annuncio di buone notizie”. La vera novità del progetto è il suo carattere intercongregazionale: “per mettere insieme i vari carismi ci vuole l’opera dello Spirito Santo. Dopo 11 anni di vita possiamo dire che questa esperienza si è rivelata profetica e significativa”.
Il Pbk nasce in risposta all’accorato grido di Giovanni Paolo II nel Natale del 2001 “Salvate i bambini di Kabul”, grido raccolto da p. Giancarlo Pravettoni dell’Opera don Guanella che riesce a unire diverse congregazioni e a dar vita al progetto in cui Caritas italiana è presente fin da subito e offre appoggio economico e morale.
“La scelta della cura dei bambini disabili in quel territorio promuove un nuovo atteggiamento per la cura della dignità umana – prosegue p. Wladimiro -. Oggi il progetto si è sempre più radicato nel tessuto sociale: grazie a insegnanti di Kabul, personale civile locale, è divenuto punto di riferimento per la comunità”.
In Afghanistan non esistono altre scuole per bambini con disabilità mentale, così il centro Pbk è “oasi di speranza, laboratorio di futuro, giardino dove crescono donne e bambini, arcobaleno di pace che passa attraverso il racconto della carità”.

Durante l’incontro è stato proiettato un video, realizzato da p. Matteo Sanavio, con le testimonianze dal centro Pbk.

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