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Ucraina: mons. Gugerotti (nunzio), per processo di pace “dialogo tra le parti e fedeltà agli accordi”. “L’Europa? Si svegli”

Dialogo tra le parti e fedeltà agli accordi presi. Queste le condizioni per un realistico processo di pace da avviare in Ucraina, dove nelle zone di Lugansk e Donetsk “i bombardamenti continuano, si spara senza sosta”. A elencarle al Sir è monsignor Claudio Gugerotti, nunzio apostolico in Ucraina. “Le parti in causa non sono solo Russia e Ucraina”, precisa il presule, “sebbene siano gli interlocutori primari. Ci sono zone d’influenza che risalgono a interessi più ampi. Bisogna quindi che tutte le parti coinvolte e tutte le grandi potenze accettino di incontrare l’altro attorno allo stesso tavolo e abbiano una parola di pace. Ma se poi quando ci si incontra – come è successo a Minsk – non si applica quello che viene deciso, allora si sprecano tempo e occasioni. Occorre che ci sia fedeltà alla parola data. E infine chiederei anche una certa flessibilità umana. Significa che quando sono in gioco le vite umane, non si può decidere solo sulla logica del capitale o in base agli interessi delle potenze militari o ancora in nome dei nazionalismi. Ma accettare di parlarsi da persona a persona”. Riguardo all’Europa, il nunzio risponde laconico: “Si svegli e, se c’è, batta un colpo”.

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