Ucraina: mons. Gugerotti (nunzio), 18 milioni di euro raccolti, “mai cifra così alta per un’emergenza”

Diciotto milioni di euro raccolti sia tramite la colletta per l’Ucraina lanciata da papa Francesco lo scorso anno sia con un’aggiunta personale del Santo Padre di 5 milioni di euro. È la prima volta che la Chiesa cattolica destina una simile somma per un’emergenza. “Il Papa sa che l’aiuto umanitario è fondamentale perché consente alle persone di sopravvivere. La carità è la miglior diplomazia”. Parla al Sir monsignor Claudio Gugerotti, nunzio apostolico in Ucraina, a Roma nei giorni scorsi per partecipare a un convegno promosso dalla Congregazione per le Chiese orientali. Il nunzio va spesso nella cosiddetta zona grigia che comprende essenzialmente i due distretti di Donetsk e Lugansk, teatro di una guerra di cui nessuno parla “né in Italia, né da nessun altra parte del mondo”. Quasi la metà dei 18 milioni stanziati sono già stati utilizzati per l’acquisto di medicine e cibo e per la ricostruzione di edifici. Una parte è stata devoluta per la riabilitazione psicologica dei bambini. C’è un comitato locale che gestisce la ripartizione degli aiuti. È legato alla nunziatura e presieduto dal vescovo Jan Sobilo, ausiliare di Kharkiv-Zaporizhia. “Il Papa – spiega Gugerotti – vuole un’azione diretta, mirata ai più bisognosi e senza distinzione di fede religiosa e nazionalità”.

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