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Ucraina: Kharkov, consacrazione nuova chiesa della Sacra Famiglia. L’impegno per i profughi dell’est del Paese

La consacrazione della chiesa dedicata alla Sacra Famiglia a Kharkov in Ucraina, prevista per sabato 13 maggio, sarà il momento culminante delle celebrazioni del 100o delle apparizioni di Fatima nella diocesi di Kharkov-Zaporizja, suffraganea dell’arcidiocesi di Leopoli. La chiesa, “costruita in pochi anni dal nulla dai padri marianisti”, come afferma l’ordinario della diocesi monsignor Stanislao Syrokoradjuk, secondo il parroco don Leonid Tkaczuk è potuta sorgere poiché la città “era stata affidata dai vescovi al cuore immacolato di Maria” e finora non è stata danneggiata dalla guerra. A Kharkov, dall’inizio della guerra nell’est Ucraina, sono arrivati circa 100mila dei 2milioni di profughi provenienti dalle zone del conflitto. La parrocchia della Sacra Famiglia, dove lavorano oltre ai sacerdoti anche alcune suore polacche, aiuta circa 5mila famiglie fuggite dai territori contesi tra i separatisti ucraini, sostenuti dalla Russia, e i reparti militari sotto il comando di Kiev in difesa dell’indipendenza del Paese proclamata nel 1991. I rifugiati, come dice suor Rosa, “speravano che la loro permanenza nella città sarebbe stata solo temporanea, ma a causa del protrarsi del conflitto, non possono ancora tornare nei luoghi di origine”. “A causa dei traumi di guerra spesso si ammalano, anche gravemente”, aggiunge la religiosa, osservando che “spesso non possono curarsi adeguatamente poiché mancano sia le medicine che i mezzi economici per acquistarle”.

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