Giovani: Osservatorio “Generazione Proteo”, per il 40,8% la scuola è “sinonimo di crescita”. Per arginare il bullismo servono dialogo e leggi più severe

Per i giovani italiani “la scuola è sinonimo di crescita (40,8%) ma non sufficiente: il 26,2% ritiene infatti che si diventa persone colte anche viaggiando e conoscendo tradizioni diverse”. Sono alcuni dei dati raccolti nel 5° Rapporto di Ricerca dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, presentato in mattinata a Roma. Si tratta di una ricerca realizzata dalla Link Campus University con il coinvolgimento di circa 20mila studenti italiani, fra i 17 e i 19 anni. Per le giovani generazioni “essere colti vuol dire innanzitutto conoscere (41,6%), ma anche avere la giusta dose di curiosità (19,4%) e mantenere legami con la tradizione (14,9%)”. Ma non occorre solo studiare, “comunque indispensabile per il 26,2% degli intervistati, perché persone preparate lo si diventa anche viaggiando (21,7%), informandosi su quello che accade nella società (15,3%), venendo a contatto con altre culture (14,9%) e appassionandosi a ogni forma di arte (11%)”. È “una generazione futuristicamente tradizionale – spiega Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio – che reagisce alla fluidità del presente ancorandosi alla cultura, dalle sue forme più tradizionali alle sue espressioni più nuove”. Rispetto al rapporto con i social, “il 29,1% è cosciente che, isolandosi in rete, ci si disabitua alla vita di tutti i giorni”. Il 17,2% dichiara di essersi chiuso volontariamente in casa e di comunicare solo attraverso la tastiera e il 4,2% di essersi procurato delle ferite per poi pubblicarne le immagini sui social. Riguardo ai selfie, “il 53,1% degli intervistati se ne concede uno solo se è accanto alla persona del cuore” mentre il 10,9% lo ha fatto in situazioni estremamente pericolose e il 17,9% in motorino. Se il 18,9% ritiene di essere stato vittima di cyberbullismo e il 14,3% di avere reagito comportandosi a sua volta da bullo, il 50,9% si dice pronto ad avvertire un amico ripreso come vittima in un filmato ma solo il 15,7% presenterebbe una denuncia alle Forze dell’Ordine. Per arginare bullismo e cyberbullismo serve dialogo a scuola e in famiglia (25,5%), ma anche leggi più severe (25,1%).

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