Ecumenismo: preghiera ecumenica alle catacombe di San Sebastiano, in 700 di 69 Chiese per invocare il dono dell’unità

Un “Patto di amore scambievole”, una richiesta di perdono per tutte le volte che “esce dalle nostre labbra un giudizio”, una preghiera per tutti i cristiani nel mondo, soprattutto per quelli che soffrono e sono perseguitati a causa della fede, un’invocazione per affrettare i tempi della piena unità delle Chiese. Sono stati questi i momenti forti della preghiera ecumenica che si è svolta ieri sera a Roma nelle catacombe San Sebastiano. A viverla i 700 partecipanti di 69 Chiese e Comunità ecclesiali, di 40 Paesi del mondo che stanno partecipando a Castel Gandolfo alla 59ª Settimana ecumenica promossa dal Movimento dei Focolari dal titolo: “Camminando Insieme. Cristiani sulla via verso l’unità”. Mercoledì scorso hanno partecipato in piazza San Pietro all’udienza generale e papa Francesco li ha incoraggiati “a proseguire il comune cammino dell’unità, del dialogo e dell’amicizia tra le religioni e i popoli”.

La “veglia” di ieri sera è stata animata con canti e preghiere pronunciate in 17 lingue, dall’aramaico, all’arabo, russo, serbo, svedese. Particolarmente evocativa la recita del Credo niceno-costantinopolitano nella lingua originale, il greco, come fu formulato dai Padri conciliari nell’anno 381.
“Ci troviamo in questo luogo – è stato detto – dove hanno pregato i primi cristiani e martiri. Ci raduniamo qui con rispetto, con gratitudine per questi fratelli e sorelle che hanno testimoniato anche col sangue la fede in Gesù Cristo”. Nella preghiera si sono ricordati “tutti i cristiani nel mondo, in particolare quanti sono oggi perseguitati a causa della loro fede” e si è chiesto perdono per tutte le volte che “si fissa un pregiudizio nel nostro cuore o nei nostri pensieri”. “Soffriamo ancora – si è detto – per le ferite che le nostre Chiese si sono inferte reciprocamente nel passato”. “Dacci un cuore nuovo, pronto a essere perdonato e pronto a perdonare, affinché possiamo riconciliarci fra noi e in Te”. E dopo la lettura in diverse lingue della preghiera di Gesù al Padre sull’unità, tutti i 700 partecipanti hanno stretto un “Patto di amore reciproco” scambiandosi un segno di pace perché, rinnovati dall’amore, “portiamo questa testimonianza vissuta tra noi nelle nostre comunità, nei nostri paesi, nelle nostre società”.

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