Diocesi: mons. Santoro (Taranto) ai candidati sindaco, “farsi riconoscere per lo spirito di vero servizio al bene comune”

“San Cataldo ci conduca all’unità”. Nei giorni scorsi l’arcivescovo della diocesi di Taranto, monsignor Filippo Santoro, ha rivolto questo appello alle forze cittadine in vista dell’elezione di un nuovo sindaco. “Il mio solo suggerimento ai candidati è di far prevalere e di farsi riconoscere per lo spirito di vero servizio per il conseguimento del bene comune e del vero amore per Taranto. Sarebbe sufficiente in primo luogo non permettere la devastazione ambientale del nostro territorio custodendo il creato e la salute della gente; in secondo luogo guardare in faccia la mancanza e la precarietà del lavoro e cominciare a porvi rimedio facendo sviluppare un’economia sociale che valorizzi tutte le risorse del territorio (oltre l’industria, l’agricoltura, pesca, artigianato, commercio, turismo) e non il dominio della finanza; in terzo luogo il recupero della Città vecchia con tutti i suoi problemi; ed infine, ma non certo per importanza, la cultura e l’educazione di qualità dei nostri giovani e ragazzi, recuperando le nostre radici e guardando al futuro”. L’arcivescovo ha poi fatto riferimento all’opera fotografica “Venuti dal mare”, voluta dalla diocesi, nata da un’idea della giornalista Elena Modio e dell’artista Giulio Di Mitri ed apposta sulla facciata del museo diocesano per richiamare Taranto a continuare ad essere città accogliente. “Sono i volti di migranti, bambini, mamme, ragazzi che a Taranto hanno ritrovato il sorriso. Di questo dobbiamo essere orgogliosi. In un mondo dove si alzano muri, dove il razzismo più becero viene condiviso irresponsabilmente facendo confusione fra vittime e carnefici, nella Città dei Due Mari, la terra del santo naufrago, tanti naufraghi hanno trovato degli amici. Commuove che alcune mamme migranti abbiano dato alla luce i propri figli proprio qui”. Infine un richiamo all’opera di misericordia voluta da Papa Francesco in ogni diocesi, che a Taranto è il centro notturno di accoglienza per senza tetto in Città vecchia. “Stiamo attrezzando le cucine e prevediamo per questa estate di aprire. Idealmente vorrei consegnare il centro a tutta la cittadinanza, perché da lì possiamo ricordarci tutti insieme di prenderci cura dei meno abbienti”.

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