Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Kosovo, cade il governo, elezioni in vista. Divorzio, sparisce il parametro del “tenore di vita”

Il primo ministro kosovaro Isa Mustafa.

Usa-Russia: incontro fra Trump e Lavrov. E la Casa Bianca taglia la strada alle indagini sul Russiagate

Il Presidente degli Usa Donald Trump licenzia il numero uno dell’Fbi James Comey, titolare dell’inchiesta che cerca di fare luce sui rapporti tra diplomatici russi e lo staff del presidente durante la campagna elettorale. E, al contempo, la Casa Bianca ritiene non sia necessaria alcuna commissione speciale d’inchiesta sul Russiagate. Trump ha tenuto a precisare di aver licenziato Comey perché, a suo avviso, non stava facendo un buon lavoro e ha negato ogni collegamento con le indagini sul cosiddetto Russiagate. Comey alcuni giorni fa aveva chiesto nuovi finanziamenti e personale per proseguire con l’indagine. Nel frattempo proseguono i buoni rapporti tra Washington e Mosca: ieri Trump ha incontrato alla Casa Bianca il ministro degli esteri russo Sergjei Lavrov. Il dialogo ha toccato principalmente la crisi siriana. L’incontro è stato giudicato ottimo da Trump, mentre Lavrov ha detto: “Il nostro dialogo è libero da ideologie, a differenza di come accadeva con l’amministrazione Obama”.

Kosovo: cade il governo, verso le elezioni anticipate. Politica in stallo su problemi interni e di vicinato

Il parlamento del Kosovo ha votato la sfiducia al governo di Isa Mustafa aprendo la strada a elezioni anticipate. I voti favorevoli sono stati 73, quelli contrari 34, 3 astenuti. Le consultazioni elettorali potrebbero svolgersi già a giugno. La mozione di sfiducia è stata proposta dai gruppi parlamentari di Iniziativa per il Kosovo, Alleanza per il Futuro e Movimento autodeterminazione ed è stata appoggiata dal Partito democratico, al governo insieme alla Lega democratica. La politica nazionale era da tempo bloccata, incapace di risolvere i problemi interni (economia, lavoro e salari, giustizia) e di vicinato (diritti della minoranza serba, rapporti con l’Albania, questioni di confine con il Montenegro).

Ue: sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo sul diritto di residenza. “Tutelare il minore”

Una sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha sede a Lussemburgo, ha stabilito che il genitore extracomunitario di un figlio minore con cittadinanza europea deve beneficiare del diritto di risiedere in Europa. La decisione nasce dal caso di una donna venezuelana residente nei Paesi Bassi che ha avuto un figlio con un cittadino olandese. Dopo un trasferimento in Germania – riferisce Euronews – “la coppia si è separata nel 2011. Secondo i giudici europei l’interesse prioritario da tutelare è quello del minore che, data la situazione, rischierebbe di subire le conseguenze delle limitazioni imposte alla madre”. La decisione della corte del Lussemburgo non è però vincolante e spetterà alla giustizia olandese riconoscere o meno i diritti alla madre.

Divorzio: assegno all’ex coniuge, sparisce il parametro del “tenore di vita”. E si ribadisce che il matrimonio è “a tempo”

La Cassazione si pronuncia sul divorzio, avvenuto un decennio fa, tra l’ex ministro Vittorio Grilli e Lisa Lowenstein, e stabilisce che alla ex moglie non spetta l’assegno calcolato sul tenore di vita ai tempi del matrimonio; il parametro cui fare riferimento sarà invece “l’indipendenza o l’autosufficienza economica” dell’ex coniuge. Secondo la Corte il matrimonio non sarebbe più una “sistemazione definitiva”, bensì un atto di libertà e autoresponsabilità” i cui effetti decadono al momento della separazione. I supremi giudici hanno così respinto il ricorso con il quale la ex moglie chiedeva l’assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014 che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione dei redditi e valutato che l’ex marito dopo la fine del matrimonio aveva subito una “contrazione” dei redditi. La Corte aggiunge che occorre “superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso”, appunto, come “sistemazione definitiva”, perché “è ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità, nonché come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile”. “Si deve quindi ritenere – conclude la Cassazione – che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell’ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale”. Si aprono peraltro varie piste di riflessione: sulla concezione “a tempo” del matrimonio e dei relativi effetti; sul fatto che un coniuge abbia magari sacrificato la propria vita professionale negli anni della vita in comune, trovandosi poi con una situazione economica e patrimoniale modesta o al limite dell’autosufficienza; sulla tutela dell’altro coniuge non sempre in grado di versare gli alimenti stabiliti dal giudice.

Cronaca: rogo del camper a Roma, morte tre ragazze rom. Gli inquirenti escludono la pista razziale

Dopo la tragedia di ieri a Roma, dove tre ragazze – Elisabeth di 20 anni, Francesca di 8, Angelica di 4 – hanno perso la vita nel loro camper dato dolosamente alle fiamme, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta in cui si procede per i reati di omicidio volontario e di incendio doloso. Nei pressi della carcassa del camper sono state fra l’altro rinvenute tracce di liquido infiammabile. Il camper si trovava nel parcheggio di un centro commerciale e all’interno viveva una famiglia di nomadi composta dai genitori e 11 figli. I genitori e i fratelli delle vittime erano riusciti mettersi in salvo dal rogo. “Esprimiamo cordoglio”, ha affermato il sindaco Virginia Raggi, recatasi sul luogo, “perché quando ci sono delle vittime si rimane in silenzio”. Gli inquirenti hanno escluso la pista razziale e seguono piuttosto quella della vendetta tra famiglie nomadi.

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