Festival Sabir: Forti (Caritas), “attacco a solidarietà sintomo di un Paese che sta smarrendo se stesso”

“L’attacco alla solidarietà è sintomo di un Paese che sta smarrendo se stesso”: lo ha detto oggi Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione di Caritas italiana, durante l’evento di inaugurazione della terza edizione di Sabir, il Festival diffuso delle culture mediterranee, in corso fino al 14 maggio a Siracusa. È promosso dall’Arci, insieme a Acli e Caritas italiana, in collaborazione con Asgi, A Buon Diritto, Carta di Roma e Cgil. Un appuntamento internazionale al quale partecipano esponenti delle principali organizzazioni laiche e cattoliche impegnate per i diritti dei migranti in Italia e all’estero. “Questo festival è un luogo privilegiato in cui discutere, anche da prospettive diverse, su temi che ci stanno a cuore”, ha precisato Forti: “Ci concediamo una riflessione necessaria in una clima peggiorato per chiederci: come lavorare sulla paura?”. Portando il suo saluto al festival il vescovo di Siracusa mons. Salvatore Pappalardo ha ricordato che “nel forestiero c’è la novità del Cristo risorto”.

credits: D. Albanese

Caritas italiana sta svolgendo a Siracusa anche l’incontro del Coordinamento nazionale immigrazione, con 100 partecipanti in rappresentanza di 70 Caritas diocesane impegnate con i migranti. Si è parlato, tra l’altro, dei corridoi umanitari dall’Etiopia, di resettlement e sfruttamento lavorativo. Ieri sera, insieme alla Caritas di Siracusa, si è svolta in riva al mare una commemorazione simbolica in ricordo delle vittime del Mediterraneo. Oggi pomeriggio insieme alle Acli e in collaborazione con Coop Italia e Flai Cgil è in corso il seminario “La buona terra” sulle dinamiche della filiera alimentare soggette a meccanismi distorti che alternano le condizioni di lavoro, la commercializzazione e la qualità dei prodotti.

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