Dopo di noi: mons. Sartor (Ucn), “in tematiche cosi delicate può inserirsi anche l’annuncio del Vangelo”

(Bologna) Hanno portato il loro saluto nella sessione pomeridiana del seminario sul “Dopo di noi” in corso a Bologna anche i direttori dell’Ufficio catechistico nazionale, mons. Paolo Sartor, e della pastorale della salute, don Carmine Arice. Il primo ha sottolineato l’importanza di “riuscire a comprendere come in tematiche cosi delicate possa inserirsi, senza giustapporsi, anche l’annuncio del Vangelo”. “Quando riusciamo a far scendere il Vangelo nella concretezza dei bisogni delle persone, mettiamo in atto il mistero dell’incarnazione fino a renderlo credibile – gli ha fatto eco don Arice -. Un’umanità che si prende cura dei più fragili rende presente il mistero di Dio, che si prende cura degli uomini portando la sua parola di salvezza”. A ringraziare gli organizzatori anche don Valentino Bulgarelli, preside della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna che ha ospitato nei suoi spazi il seminario. Il “Dopo di noi”, ha osservato don Bulgarelli, è una provocazione per la teologia stessa: “La Chiesa, la comunità ecclesiale può fare cultura cambiando il modo di pensare e vedere su questi temi”. La richiesta di Papa Francesco di “una teologia non da tavolino” ha spiegato, “mette alla prova anche noi. È la teologia del prendersi cura, del custodire che il Papa sta consegnando alla Chiesa. Questo tema coinvolge diversi saperi che hanno bisogno di parlarsi: il diritto e le scienze umane contaminate dalla teologia possono essere un arricchimento e dare al ‘Dopo di noi’ un senso di speranza per l’oggi”.

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