Settimana Santa: Barba (liturgista), “tutto parte e tutto porta alla Pasqua”

La Pasqua è la festa più antica dell’anno liturgico e la domenica è la Pasqua della settimana, che scandisce il tempo della vita cristiana. Parte da qui monsignor Maurizio Barba, docente di liturgia al Pontificio istituto liturgico del Pontificio ateneo Sant’Anselmo, che – in un’intervista al Sir – traccia un affresco dei riti della Settimana Santa e della loro centralità nella vita dei credenti. La liturgia, spiega l’esperto,
“non è soltanto cerimonia, è invito salvifico di Dio che si rende visibile attraverso i riti, la celebrazione, e che si spinge fino alla vita dell’uomo. La vita è il banco di prova più autentico ed efficace delle nostre celebrazioni: se manca il risvolto operativo, le liturgie sono soltanto cerimonie sterili”. Parlando del tradizionale rito della Via Crucis, Barba commenta: “Siamo in preda quasi a una schizofrenia: da una parte, la cultura della produttività tende ad occultare la morte, la sofferenza e i loro segni, dall’altra mette in atto una spettacolarizzazione mediatica della sofferenza e della morte in tutta la loro crudezza e realismo, perché fa audience. È la contraddizione interna della nostra società. Il cristiano, invece, sa che la sofferenza e la morte sono segni profetici, che si riempiono di senso proprio grazie al mistero pasquale di Cristo”.

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