Via Crucis delle donne crocifisse: mons. Lojudice (Roma), “non esistono mali inevitabili. Basta a mercificazione persona”

Via Crucis di solidarietà e preghiera per le donne crocifisse (Roma, 26 febbraio 2016)

“Ci sono mali nella nostra società che sono meno visibili di altri. Alcuni sono addirittura camuffati da ‘bene’, non sembrano neanche mali, o perché ci sono sempre stati, o perché sembra che la società non ne possa fare a meno. Noi crediamo che non ci siano mali ‘inevitabili’, ma che a ognuno ci possa essere un termine: basta volerlo in tanti, mettendo fine a sofferenze indicibili, a disumanizzazioni, a mercificazioni della persona umana”: lo dice mons. Augusto Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma per il settore Sud, in un servizio del Sir dedicato all’iniziativa promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e dalla diocesi di Roma: stasera, venerdì 7 aprile, alle 19,30, nella capitale, lungo le vie del quartiere Garbatella, si snoderà una Via Crucis di solidarietà per le donne vittime della tratta e della prostituzione coatta. Il corteo, illuminato da numerose fiaccole, passerà in una delle zone più colpite dal “turpe mercato della prostituzione coatta”, spiega la Comunità Papa Giovanni XXIII, che è impegnata da oltre trent’anni a “dare voce a chi non ne ha” e per questo “scenderà in piazza per le donne che subiscono ogni giorno la violenza di sfruttatori e clienti; per elevare con loro un grido di liberazione rivolto a Dio, ma anche alle coscienze di tutti, in particolare di chi ha incarichi istituzionali, perché questo mercato di esseri umani venga fermato”. Anche Papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì 5 aprile, rivolgendo un saluto alla Comunità Papa Giovanni XXIII, mentre ha esortato “a continuare l’opera in favore di ragazze sottratte alla prostituzione”, ha invitato “i romani a partecipare alla Via Crucis per le donne crocifisse”.

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