Rom: Associazione 21 luglio, “28mila i rom in emergenza abitativa in Italia tra baraccopoli istituzionali, centri di raccolta e insediamenti informali”

“Sono 28mila i rom in emergenza abitativa in Italia – circa lo 0,05% della popolazione italiana – distribuiti tra baraccopoli istituzionali, centri di raccolta per soli rom e insediamenti informali”. È quanto emerge dal “Rapporto annuale sulla condizione di rom e sinti in emergenza abitativa in Italia” dell’Associazione 21 luglio presentato oggi in Senato alla vigilia della Giornata internazionale dei rom e dei sinti. Le baraccopoli istituzionali, insediamenti monoetnici totalmente gestiti dalle autorità pubbliche, sono 149 in tutta Italia, distribuite in 88 Comuni da Nord a Sud. Secondo l’Associazione 21 luglio, “ben 18mila sono le persone di origine rom che vivono in questi insediamenti, tra questi, il 55% ha meno di 18 anni, il 37% possiede la cittadinanza italiana mentre sono 3mila i rom provenienti dall’ex Jugoslavia che si stima siano a rischio apolidia, tra essi la metà sono minori”. Negli insediamenti informali, invece, è stata calcolata la presenza di circa 10mila persone – per il 90% di nazionalità rumena – mentre i centri di raccolta per soli rom attualmente attivi sono 3, due al Nord e uno al Sud. “Le condizioni di vita dei rom che vivono in questi insediamenti – si legge in una nota – sono nettamente al di sotto degli standard igienico-sanitari e l’aspettativa di vita tra queste persone è di 10 anni inferiore rispetto alla media della popolazione italiana”. Il Rapporto annuale 2016 dedica un focus alla città di Roma, che ospita 7 baraccopoli istituzionali con 3.772 rom e sinti in emergenza abitativa, cui vanno aggiunti 11 “campi” definiti “tollerati” dalle istituzioni locali. Nelle aree per soli rom della Capitale risultano circa 2mila minori.

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