Europa: padre Spadaro (La Civiltà Cattolica), “consapevolezza di un’appartenenza e di un destino comune”

“L’Europa merita di essere costruita”: è il titolo dell’articolo di padre Antonio Spadaro che apre il nuovo numero de “La Civiltà Cattolica” (8-22 aprile 2017). “Il 25 marzo si sono ritrovati in Campidoglio i 27 leader dei Paesi dell’Unione europea, più i 3 rappresentanti delle istituzioni di Bruxelles, per firmare una Dichiarazione comune in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma”, sintetizza la rivista presentando l’ampio contributo. “Frutto di lunghe discussioni e mediazioni, la cui efficacia sarà possibile verificare solo nei prossimi anni, la Dichiarazione comune apre un cammino, una road map per l’Europa del futuro, che ha come primo orizzonte le elezioni europee del 2019. In questa occasione, come in altre precedenti, papa Francesco ha dato alcune precise indicazioni sul tema dell’Europa”. Spadaro entra nel dettaglio del discorso pronunciato dal Papa ricevendo in udienza i leader europei il 24 marzo. Poi, analizzando il contenuto della Dichiarazione di Roma, l’autore osserva: “Questo è forse ciò che colpisce maggiormente nella Dichiarazione, nonostante tutte le turbolenze e le resistenze che l’hanno preceduta: i 27 Stati – abitati da popolazioni abituate per secoli al sospetto, alla chiusura e alla paura – si sono espressi considerando fondamentale la crescita civile e culturale, l’apertura mentale, la capacità di ascolto e di comprensione reciproca”.
Padre Spadaro prosegue: “Vi è la consapevolezza di un’appartenenza, e quindi di un destino comune, che è un’eredità preziosa e da custodire con cura. Su questo il Papa aveva insistito nel suo discorso ai 27 leader europei, provando a scuotere un continente alla ricerca della propria anima. Nei prossimi due anni, dopo alcune elezioni nazionali e le nuove elezioni europee, si capirà meglio se questa volontà di cammino sarà sostenuta dalla volontà degli europei, e se davvero sarà confermata la certezza – espressa dal presidente Mattarella in occasione della colazione offerta al Quirinale – che ‘la sostanza della scelta dell’Unione consiste nel realizzare un processo di integrazione basato sulla decisione di porre in comune talenti, risorse e capacità per il maggior benessere delle nostre società e per lo sviluppo costante delle istituzioni democratiche’”.

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