Comece: Corpo europeo di solidarietà, cinque criteri per far decollare l’iniziativa Ue

(Bruxelles) L’idea del Corpo europeo di solidarietà, iniziativa dell’Ue che offre ai giovani opportunità di volontariato nel proprio Paese o all’estero è buona ma occorre “dotarla rapidamente di un proprio canale di risorse e sviluppare una più ampia strategia in materia di volontariato”. A sostenerlo è la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) che sta seguendo la definizione di questa proposta lanciata dalla Commissione europea nel dicembre 2016 e a cui hanno già aderito oltre 24mila giovani tra i 18 e i 30 anni desiderosi di partecipare a iniziative di solidarietà. La Comece ha preso parte alla consultazione pubblica che si è da poco conclusa, e ha offerto cinque indicazioni: perché il Corpo europeo di solidarietà funzioni, occorre individuare chiari obiettivi; sono necessari “finanziamenti aggiuntivi e una base giuridica distinta” rispetto agli “altri programmi di scambio e di volontariato già esistenti”; è opportuno inserire l’iniziativa in una “strategia più ampia sul volontariato”; occorre vigilare affinché il volontariato non venga trasformato in “lavoro non pagato”; l’accesso ai finanziamenti dovrà essere semplice in modo che anche le organizzazioni più piccole possano partecipare al programma. La Comece parteciperà, il prossimo 12 aprile a Bruxelles, al Forum con le associazioni della gioventù e della società civile interessate alla ulteriore definizione di quest’iniziativa.

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