Aborto: Gigli (Mpv), “stiamo valutando di ricorrere al Tar contro Ru486 nei consultori del Lazio”

“Dopo i concorsi riservati per medici non obiettori di coscienza, ora si è inventato anche l’aborto chimico in consultorio. Peccato che l’iniziativa cozzi sia contro la legge 405/1975, istitutiva dei consultori familiari, si contro la legge 194/78 che ha legalizzato l’inturruzione volontaria di gravidanza”. Lo dichiara il presidente del Movimento per la vita italiano, Gian Luigi Gigli. “La legge 405/1975, all’art. 1, attribuisce ai consultori – precisa Gigli – il compito di tutelare non solo la salute della donna, ma anche quella del concepito. Dal canto suo, la 194, mentre impone che l’Ivg sia praticata da un ostetrico-ginecologo solo presso un ospedale o una casa di cura, ha assegnato ai consultori anche il compito di fornire alle gestanti informazione e assistenza per contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna ad abortire”. Con questa decisione, prosegue il presidente del Mpv, “la giunta Zingaretti si conferma tra le più ostili alla vita nascente. Il Movimento per la vita italiano sta studiando l’ipotesi di contrastarla ricorrendo al Tar”.

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