Sviluppo: Boarini (Ocse), “non lasciare indietro nessuno”. Nei Paesi Ocse “130 milioni di persone vivono in povertà relativa”

“Non lasciare indietro nessuno”. Con questo slogan Romina Boarini, dell’Ocse, ha riassunto “lo sviluppo inclusivo, di natura sociale, politica, economica” che è al centro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Onu per il 2030, firmati da 193 Paesi nel 2013. “Lo sviluppo non è fine a se stesso, ma deve far migliorare le condizioni di vita dei cittadini”, ha spiegato l’esperta, ricordando che nei Paesi dell’Ocse “la percentuale di coloro che vivono in povertà assoluta, cioè con meno di 1,9 dollari al giorno si è ridotta della metà in India e di un terzo in Indonesia”. Non così, invece, per la povertà relativa, in cui vivono coloro che posseggono metà del salario considerato “standard”: tale percentuale, ha reso noto Boarini, “è rimasta invariata: oggi 130 milioni di persone, nei Paesi Ocse, vivono in povertà relativa, cioè una persona su dieci”. Il 1o% delle persone più ricche, inoltre, “posseggono metà della ricchezza sociale, ed è diventato molto difficile scalare le posizioni sociali, e questo aumenta le disuguaglianze”. Di qui la necessità di “adottare un approccio più coordinato per affrontare sfide traversali”, e per “ridurre le asimmetrie tra l’economia globalizzata e le governance nazionali”.

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