Camorra: Coldiretti, 5mila ristoranti in mano a criminalità organizzata

Sono almeno 5mila i locali della ristorazione del nostro Paese nelle mani della criminalità organizzata. Lo afferma Coldiretti in relazione all’azione del Centro operativo della Dia di Napoli che nell’ambito di una operazione anticamorra ha portato al sequestro di unità immobiliari e partecipazioni in società tra le quali il ristorante “Donna Sophia dal 1931” nel centro di Milano e la sala ricevimenti gia’ nota come “Villa delle Ninfe” a Pozzuoli. Acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi le organizzazioni criminali hanno la possibilità di riciclare il denaro frutto delle attività illecite, come emerso dal Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio che parla di un volume d’affari complessivo di 21,8 miliardi di euro (+30% in un anno). L’agroalimentare consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Le attività ristorative sono molto spesso tra gli schermi “legali” dietro i quali si cela “un’espansione mafiosa sempre più aggressiva e sempre più integrata nell’economia regolare”. “Grazie ad una collaudata politica della mimetizzazione – spiega Coldiretti -, le organizzazioni riescono a tutelare i patrimoni finanziari accumulati con le attività illecite muovendosi ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali”.

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