Primo Maggio: mons. Pizziolo (Vittorio Veneto), “libertà, creatività, partecipazione, solidarietà non siano solo slogan”

È necessario che “una riflessione sul lavoro coinvolga tutti, specialmente quanti hanno una responsabilità diretta, affinché libertà, creatività, partecipazione, solidarietà non siano solo degli slogan, ma diventino espressione di una qualità effettiva delle realtà in cui si genera il lavoro”. È quanto scrive il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, nel messaggio diffuso in occasione del 1° maggio. Ricordando le parole di Papa Francesco con cui “invita a riscoprire il valore intrinseco del lavoro e a rispettare i diritti dei lavoratori”, il vescovo richiama “l’importanza di un’urgente riscoperta e valorizzazione di quanto, a vari livelli, viene realizzato per promuovere il lavoro” in diocesi. In particolare, ricorda come in preparazione alla 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani “un piccolo gruppo operativo si è impegnato ad individuare nel nostro territorio esempi virtuosi di creazione di occupazione, che tengano presenti i criteri etici che sono alla base di un lavoro dignitoso”. Pizziolo individua poi alcune “sfide attuali” che “si presentano come particolarmente impegnative”; “la cosiddetta ‘Industria 4.0’ nel campo dell’automazione”, “l’inserimento nel mondo lavorativo dei giovani” e “il reinserimento lavorativo di quanti, ormai giunti a una certa età, non riescono a collocarsi nel mercato del lavoro”, “i temi dell’inquinamento dovuto ai fitofarmaci e il sempre più esteso fenomeno della monocoltura” in agricoltura, “i piccoli esercizi, spesso a conduzione familiare” in campo commerciale. Il vescovo infine ribadisce “con forza il valore della domenica come giorno della festa” perché “il tempo di riposo sia anche il tempo delle relazioni sociali, della festa condivisa, dell’intimità familiare”.

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