Polonia: documento dei vescovi sul “patriottismo cristiano”, solidale e rispettoso di altre culture e fedi

“La Polonia è stata, è, e deve continuare a essere in Europa e nel mondo, simbolo di solidarietà, apertura e accoglienza”, scrivono i vescovi nel documento “Il patriottismo cristiano”, elaborato dal Consiglio per le questioni sociali della Conferenza episcopale polacca. Ancora prima della sua presentazione ufficiale, tenuta oggi a Varsavia, da parte del presidente vescovi monsignor Stanislaw Gadecki e del segretario generale dell’episcopato monsignor Artur Mizinski, il testo, lungo poco più di dieci cartelle, ha trovato ampia risonanza nei media. I vescovi, sollecitati da una “positiva” rinascita degli atteggiamenti patriottici nel Paese, osservano che “al contempo si possono scorgere delle posizioni opposte” generate “dall’egoismo individuale” e da quello “nazionale” che “si chiude davanti ad altre comunità nazionali e l’intera comunità umana”. “L’amor patrio è la concretizzazione del precetto universale dell’amore di Dio e dell’uomo”, ammoniscono, ricordando la tolleranza culturale e religiosa che per secoli caratterizzò la Polonia e che oggi è “ben percepibile a Monte Cassino” dove al cimitero polacco giacciono insieme le salme di cattolici, ortodossi, musulmani, ebrei e agnostici. “In Polonia – scrivono i vescovi – abbiamo bisogno di un patriottismo aperto alla collaborazione solidale con altri popoli, basato sul rispetto di altre culture”.

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