Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Corea del Nord, “il pericolo di guerra è grande”. Italia, legge elettorale alla Camera il 29 maggio. Bufera Alitalia

Crisi Corea del Nord: monito di Pechino, il pericolo di guerra è grande

La Cina sollecita Usa e Corea del Sud a fermare le loro manovre militari e Pyongyang a bloccare i programmi nucleari per raffreddare le tensioni: il ministro degli Esteri, Wang Yi, dice che “sicurezza e stabilità sono molto fragili adesso e il pericolo di scoppio di un nuovo conflitto in ogni momento è grande”. In una conferenza stampa a Berlino con il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, Wang aggiunge che “non possiamo rischiare neanche l’1% delle possibilità di una guerra” che “avrebbe conseguenze inimmaginabili”.

Legge elettorale in aula alla Camera dal 29 maggio. Mattarella: approvare presto

L’Aula della Camera esaminerà la riforma della legge elettorale nell’ultima settimana di maggio, a partire da giorno 29. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Poco prima, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva incontrato al Palazzo del Quirinale il presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, e la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, sottolineando l’esigenza che il Parlamento provveda sollecitamente al compimento di due importanti adempimenti istituzionali: la nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera e l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale.

Alitalia: Gentiloni, “non si può nazionalizzare”

L’ennesimo capitolo della vicenda Alitalia porta la firma del premier Paolo Gentiloni, che ha chiarito: “Sulla questione Alitalia bisogna dire la verità, l’ho già detta prima, lo dico anche adesso: non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione di Alitalia. Tuttavia il governo si sente impegnato a difendere lavoratori, utenti, contribuenti e cittadini per non disperdere risorse e asset della compagnia. Ci lavoreremo sapendo tuttavia che l’esito del referendum rende più difficile la sfida”. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, precisa che per la continuità “l’unica cosa sarà avere un prestito ponte dallo Stato, intorno ai 300, 400 milioni per assicurare sei mesi di gestione”.

Libertà di stampa: Reporters sans frontieres, Italia migliora ma è sotto pressione. Grillo attacca il report

Balzo in avanti dell’Italia nella classifica annuale di Reporters sans Frontieres, l’organizzazione per la libertà dell’informazione: guadagna 25 posizioni passando dal 77° al 52° posto. Ma la stampa nel nostro Paese risente ancora di “intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce”, e “pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali”. Tra i problemi indicati da Rsf c’è anche l’effetto di “responsabili politici come Beppe Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l’identità dei giornalisti che danno loro fastidio”. Il rilievo non piace a Grillo che attacca dal suo blog: “Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema della libertà di stampa in Italia. Lo afferma il rapporto di Reporters Sans Frontieres appena pubblicato. Mi ha aperto gli occhi, la colpa è mia”, ironizza.

Laureati: in Europa l’Italia meglio solo della Romania

La percentuale di laureati tra le persone tra i 30 e i 34 anni è cresciuta in tutti i Paesi membri dell’Ue rispetto al 2002 ma l’Italia è tra i Paesi con la percentuale più bassa (26,2%). Una quota inferiore si registra solo in Romania (25,6%). Il livello di persone con un titolo d’istruzione superiore è comunque raddoppiato rispetto al 2002, quando la quota era del 13,1%. L’obiettivo della strategia Europa 2020 è che tutti i Paesi arrivino per quella data ad avere il 40% di laureati.

Venezuela: annuncio ritiro dall’Organizzazione degli Stati Americani (Osa)

La ministra degli Esteri del Venezuela, Delcy Rodriguez, ha annunciato oggi il ritiro dall’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), dopo la convocazione di un vertice dei ministri degli esteri dell’organismo regionale per discutere la crisi a Caracas. “L’Osa ha insistito con le sue azioni intrusive contro la sovranità della nostra patria e, dunque, procederemo a ritirarci da questa organizzazione”, ha detto Rodriguez, aggiungendo che “la nostra dottrina storica è segnata dalla diplomazia bolivariana della pace, e questo non c’entra niente con l’Osa”. Sono salite a 28 le vittime delle proteste in corso nel Paese.

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