Parlamento Ue: revisione direttiva protezione minori da contenuti tv e web. Morgano, “non si sta facendo abbastanza”

(Bruxelles) “I bambini trascorrono ore navigando su internet, ogni giorno, esposti a qualsiasi genere di contenuto compresi video che incitano all’odio e alla violenza. Per il Parlamento, la priorità è assicurare una maggiore protezione dei minori attraverso un aggiornamento della direttiva sui servizi audiovisivi” del 2010. “Per questo la commissione Cultura ha adottato la propria posizione sulla legislazione”, che ora dovrà essere discussa in plenaria e in sede di Consiglio dei ministri Ue. “Una delle nostre priorità è la protezione dei minori”, sostiene la relatrice sul sito dell’istituzione, l’eurodeputata tedesca Sabine Verheyen. “Abbiamo proposto di adattare alcune delle norme applicabili ai programmi televisivi anche a internet”. Nel rapporto è “specificato che le piattaforme di condivisione dei video dovranno creare dei meccanismi di sicurezza facilmente utilizzabili dagli utenti per segnalare contenuti dannosi che dovranno essere rimossi prontamente”. Inoltre, le pubblicità dei prodotti a base di tabacco, delle sigarette elettroniche e dell’alcool dovrebbero essere bandite dai programmi televisivi per bambini e dalle piattaforme per la condivisione dei video”. Della commissione Cultura fa parte l’eurodeputato Luigi Morgano, componente dell’intergruppo parlamentare per la protezione dei minori, che afferma alla luce della votazione avutasi il 25 aprile in commissione: “Un errore politico, una grande occasione mancata per chiedere norme più severe a livello Ue per la protezione dei bambini contro il flagello della pornografia”.

“Ho seguito fin dall’inizio l’iter legislativo di questa delicatissima direttiva che ha un impatto diretto su milioni di cittadini europei e che tocca diversi e importanti aspetti oltre alla protezione dei minori: l’integrità dei programmi, la promozione delle opere europee, norme quantitative e qualitative della pubblicità… Il testo del 2010 andava aggiornato tenendo conto degli importanti sviluppi tecnologici degli ultimi anni che, di fatto, hanno portato a una sempre maggiore convergenza fra televisione e servizi distribuiti via internet”. “Purtroppo – aggiunge – la strada per raggiungere questo obiettivo è stata tutta in salita. Siamo partiti, infatti, da una proposta della Commissione Ue che, al di là delle giustificazioni tecniche, di fatto, ha clamorosamente abbassato il livello di attenzione e protezione per minori e disabili. A una proposta di partenza già poco ambiziosa si è poi aggiunta l’ostinata determinazione da parte di alcuni gruppi politici a indebolire ulteriormente il testo della direttiva, cercando in tutti modi di sopprimere il riferimento alla tutela dello sviluppo ‘morale’ dei minori, nonostante tale formulazione sia consolidata nella Carta dei diritti fondamentali Ue, e di limitare la protezione al solo sviluppo fisico e mentale dei minori”. Infine “si è riusciti a trovare una maggioranza per salvare nel testo il concetto di sviluppo morale dei minori, ma solo grazie ad un lungo e faticoso lavoro dietro le quinte”. “Ottimo” invece “il risultato riguardo alla protezione dei disabili”. Morgano ricorda che resta difficile la strada per costruire una maggioranza parlamentare che tenga alto il livello di protezione dei minori dinanzi alle trasmissioni tv e ai contenuti on line. Morgano si dice preoccupato per i possibili sviluppi legislativi in questo settore.

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