Ong e salvataggi: Grafmanns (Sea-Watch), “accuse senza prove, uno scandalo”. Chiesto un incontro con Frontex

“Muovere pubbliche accuse contro le organizzazioni umanitarie senza neppure averle contattate è uno scandalo per un rappresentante della magistratura”. A dichiararlo è Axel Grafmanns, direttore di Sea-Watch, una delle quattro Ong tedesche impegnate in operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Grafmanns accusa il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, di coinvolgimento “in una campagna di calunnie guidata da rappresentanti di Frontex e della Lega nord” e comunica che Sea-Watch sta valutando se procedere legalmente contro il procuratore per le sue “dichiarazioni diffamatorie”. La tensione tra le Ong e Frontex risale ad alcune settimane fa. In un’intervista a Die Welt a fine febbraio, Fabrice Leggeri, responsabile Frontex, aveva accusato le Ong di non collaborare a sufficienza: che “il 40% dei salvataggi in mare siano svolte da Ong private”, molto vicino alla costa libica, quindi senza controlli di polizia, potrebbe secondo Leggeri essere un incoraggiamento per le reti criminali a mandare ancora più persone su imbarcazioni insicure. Rappresentanti di dieci Ong hanno incontrato il 31 marzo membri del Parlamento europeo a Bruxelles per discutere “mezzi e modalità per affrontare le accuse non provate di comportamento illecito da parte delle Ong”. Dalla riunione è nato anche un “Codice di comportamento”. Ieri però Sea-Watch e Jugend Rettet hanno scritto a Leggeri chiedendo un incontro a Berlino il 12 maggio per chiarire le accuse e identificare modalità per “migliorare le operazioni di salvataggio”.

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