Notizie Sir del giorno: patriarca Sako su Papa in Egitto, Montenegro e salvataggi in mare, corridoi umanitari, giovani nel rapporto Toniolo

Papa in Egitto: patriarca Sako, “sconfiggere fondamentalismo con insegnamenti aperti, cittadinanza e diritti”

“Le autorità religiose devono fare tutto il possibile per la pace, riconoscendo l’altro, rispettando i diritti dell’uomo, promuovendo la separazione tra religione e Stato e dando priorità alla cittadinanza e non alla religione che resta una scelta personale. Uno Stato in cui tutti i cittadini sono uguali e hanno gli stessi diritti”. In un’intervista al Sir, il patriarca della Chiesa caldea, Louis Raphael I Sako, anticipa alcuni dei contenuti del suo intervento alla conferenza internazionale di pace di al-Azhar (28 aprile) che vedrà la partecipazione di Papa Francesco, in una delle tappe del suo viaggio apostolico (28 e 29 aprile) al Cairo. Per Sako “è necessario sconfiggere l’ideologia fondamentalista, una vera epidemia, attraverso un insegnamento aggiornato, aperto, parlare delle altre fedi e religioni con rispetto e positività e non cercare di evidenziarne le differenze”. Per questo motivo va ricercato il dialogo perché dal “dialogo e dalla conoscenza possono scaturire perdono e riconciliazione”. (clicca qui)

Ong e salvataggi in mare: Montenegro, “l’immigrazione è fastidiosa per chi regge la sua vita sul numero degli elettori”

“Salvare le vite umane credo sia un dovere di tutti. Tante Ong, generosamente e anche rischiando, vanno incontro a chi sta perdendo la vita o è in prossimità di farlo: credo sia un atto di grande rispetto e che vada sopportato anche da chi sta in terra ferma e decide le sorti di tutti”. Così il cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas italiana e arcivescovo di Agrigento, commenta le accuse nei confronti delle Ong umanitarie che soccorrono in mare i migranti. In una videointervista al settimanale diocesano agrigentino “La Voce del Popolo”, Montenegro afferma che “circa le polemiche, se ne spegne una e se ne accende un’altra”. Questo “perché l’immigrazione è fastidiosa soprattutto per chi regge la sua vita sul numero degli elettori, per cui bisogna tentare il più possibile da parte di chi si trova in certi posti di acquistare più simpatia e avere più voti”. (clicca qui)

Corridoi umanitari: Impagliazzo (Sant’Egidio), “programma fuori da ogni polemica. È l’Italia generosa che vi accoglie”

“In Italia recentemente ci sono state alcune polemiche sul soccorso in mare alle persone che fuggono dalla guerra. Questo programma dei corridoi umanitari è fuori da ogni polemica, non accetta alcun tipo di polemica, è un programma di pace, di bene, di convivenza e di integrazione. Benvenuti in Italia e siate sicuri che tutto il popolo italiano è felice di accogliervi e di darvi un futuro”. Con queste parole Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha accolto questa mattina all’aeroporto di Fiumicino altri 68 profughi siriani giunti in Italia dal Libano grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese. Domani sono previsti altri 57 arrivi per un totale di 125 persone, per lo più nuclei familiari, tra cui 48 minori. Il più piccolo si chiama Hikmat: ha tre mesi ed è il quinto figlio di una famiglia di Homs. Con gli arrivi di oggi, il progetto ecumenico dei Corridoi umanitari ha raggiunto la cifra di quasi 800 profughi arrivati in sicurezza e legalmente in Italia, dal febbraio 2016, in accordo con i ministeri degli Esteri e dell’Interno. (clicca qui)

Papa Francesco: a congresso Fiac, “l’Azione cattolica deve stare in mezzo al popolo”

L’Azione cattolica “non può stare lontano dal popolo, ma viene dal popolo e deve stare in mezzo al popolo”. Ne è convinto Papa Francesco. Intervenuto al Congresso del Forum internazionale di  Azione cattolica (Fiac) in corso nell’Aula del Sinodo sul tema “Azione cattolica è missione, con tutti e per tutti”, il Pontefice avverte: “Dovete popolarizzare di più l’Azione cattolica”. Di qui l’importanza di “condividere la vita della gente e imparare a scoprire quali sono i suoi interessi e le sue ricerche, quali sono i suoi aneliti e le sue ferite più profonde; e di che cosa ha bisogno da noi. Ciò è fondamentale per non cadere nella sterilità di dare risposte a domande che nessuno si fa. I modi di evangelizzare si possono pensare da una scrivania, ma solo dopo essere stati in mezzo al popolo e non al contrario”. Per Francesco, un’Ac “più popolare, più incarnata” che accoglie persone ferite o con un passato o presente difficile è “una sfida alla maternità ecclesiale” dell’associazione stessa per “ricevere tutti e accompagnarli nel cammino della vita con le croci che portano sulle spalle”. (clicca qui)

Rapporto giovani 2017: Toniolo, “lavoro, innovazione e formazione” parole chiave per comprendere nuove generazioni

Lavoro, innovazione e formazione. Sono queste le tre parole chiave per comprendere il futuro dei giovani italiani: un futuro sempre più legato al tema dell’occupazione e dal quale emerge una forte inquietudine verso le difficoltà attuali del Paese. Ma c’è anche il presente, che non lascia intravedere grandi sbocchi lavorativi, accentuato com’è da una crisi economica enorme. È questo il quadro che emerge dal Rapporto Giovani 2017 dell’Istituto Toniolo, realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Cariplo e presentato oggi pomeriggio a Milano in Università Cattolica. Il report, giunto alla sua quarta edizione, si è basato su un campione di oltre 9mila giovani tra i 18 e i 32 anni, mentre l’intera indagine è stata raccolta nel volume “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2017”, edito da Il Mulino. La fotografia del mondo giovanile italiano ritrae una generazione in equilibrio precario, tra rischi da cui difendersi e opportunità a cui tendere, con freni culturali e istituzionali alla messa in campo di tutto il proprio potenziale, troppo spesso sottoutilizzato. Sotto la lente d’ingrandimento del dossier sono finiti proprio gli snodi principali di transizione alla vita adulta: la formazione, il lavoro, l’autonomia e le scelte di vita a partire dalla scuola. (clicca qui)

Migranti: don La Magra (Lampedusa), “il Papa commosso dal dono del Vangelo trovato sul fondo di un barcone”

“Abbiamo consegnato un dono al Papa proveniente da Lampedusa. Si tratta di un Vangelo con i salmi in lingua inglese trovato sul fondo di un barcone”. È quanto racconta don Carmelo La Magra, parroco a Lampedusa e assistente dell’Azione Cattolica agrigentina, dopo aver incontrato Papa Francesco questa mattina durante il Congresso del Forum internazionale di Azione Cattolica (Fiac) nell’Aula del Sinodo, in Vaticano. “Il Papa era visibilmente commosso – aggiunge don La Magra – e con le lacrime agli occhi ha baciato il libro dei Vangeli”. In un video, pubblicato dal settimanale agrigentino “La Voce del Popolo” e rilanciato dal Sir, il sacerdote – che ha consegnato il Vangelo con Salvatore Scibetta, presidente diocesano dell’Azione Cattolica di Agrigento – ha voluto sottolineare come “nel testo c’è una pagina segnata, il Salmo 55, che il migrante avrà usato come sua preghiera. È la supplica dell’uomo perseguitato”. (clicca qui)

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