Vandalismo scuola Taranto: don Mitidieri (parroco Quartiere Paolo VI), “diciamo basta all’omertà”

“Diciamo basta all’omertà per iniziare un nuovo cammino di cittadinanza attiva”. È l’appello che rivolge oggi don Francesco Mitidieri, parroco nel Quartiere Paolo VI di Taranto, invitando i propri parrocchiani a partecipare alla manifestazione promossa dall’Istituto Pirandello, dopo gli ennesimi atti di vandalismo. Il corteo per “dire basta” si svolgerà oggi pomeriggio (raduno ore 17, davanti alla sede dell’Istituto) con uno slogan ben preciso: “Giù le mani dalla nostra scuola e dal nostro futuro!!!”. All’iniziativa hanno aderito tutte le parrocchie del Quartiere. “Quanto è successo diverse volte – spiega Mitidieri – sappiamo benissimo che non è un piano criminoso pensato da qualcuno per chissà quale scopo. Ma roba di ragazzini non seguiti dai genitori e che si precludono un futuro migliore sguazzando nell’ignoranza. O di tossicodipendenti affannati nel cercare i soldi per l’ennesima dose con cui rovinarsi la vita… Ma ora è tempo di dire basta a questo torpore di rassegnazione”. Per questo, osserva il parroco, “è necessario mobilitare il quartiere perché prenda consapevolezza che non si può lasciar andare tutto alla malora. Bisogna vivere da protagonisti in questo ambiente diventando capaci di denunciare, diventando capaci di intervenire, facendo emergere la bellezza di un quartiere che, quando vuole, sa distinguersi come avvenuto nell’accoglienza; come fa quando si mette insieme per valorizzare la terra e il mare che ci appartengono; come fa nella sua quotidiana sfida educativa nei confronti delle nuove generazioni… E potremmo elencare tante realtà”. È tempo, rimarca Mitidieri, di “far sentire la voce compatta di questo quartiere che vuole avere i suoi giusti servizi: dalla videosorveglianza soprattutto delle scuole, ai mezzi di trasporto efficienti; da un piano urbanistico ricucito dopo anni di edilizia popolosa scellerata, che ha formato ghetti e quartieri a macchia di leopardo, a un verde curato. Certo con questa manifestazione non si vuole gridare inutilmente alle inefficienze delle Istituzioni, ma si vuole ripartire insieme con una nuova presa di consapevolezza delle proprie responsabilità di cittadini attivi”.

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