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Russia: San Pietroburgo, Comitato interconfessionale cristiano. “Fede e superamento del confronto civile”

Si sono aperti stamane a San Pietroburgo i lavori del Comitato consultivo interconfessionale cristiano, organismo esistente dal 1993 per “promuovere la cooperazione tra i cristiani che vivono nei Paesi dell’ex-Unione sovietica”. Oggi i lavori vertono su “la fede e il superamento del confronto civile: il bilancio di un secolo”. All’incontro partecipano rappresentanti della Chiesa ortodossa russa, della Chiesa cattolica, della Chiesa apostolica armena, protestante, luterana, battista, comunità pentecostali e chiese avventiste provenienti da Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Russia, Tagikistan, Uzbekistan, Ucraina ed Estonia. I protagonisti dell’incontro “discuteranno dei drammatici eventi del XX secolo nei loro presupposti e conseguenze sul piano spirituale”, spiega la nota pubblicata sul sito del servizio d’informazione della metropolia di San Pietroburgo. Il programma prevede tre “relazioni tematiche” tenute dal metropolita Ilarion Alfeev, capo del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, da mons. Paolo Pezzi, ordinario dell’arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, e dal vescovo luterano di Daugavpils (Lettonia), Einars Alpe. Seguirà il confronto in plenaria e la discussione dei documenti finali. Il Comitato è “un luogo di dialogo costante tra i cristiani” per arrivare a “elaborare indicazioni su temi urgenti nelle relazioni interconfessionali e interreligiose” e contribuire a “far conoscere gli ideali morali cristiani”.

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