Ong e salvataggi in mare: Aoi-Cini-Link 2007, “cessi ogni forma di denigrazione e diffamazione”

“Indignazione e condanna” in merito alle “gravi dichiarazioni e accuse” nei confronti delle Ong umanitarie che con navi private soccorrono in mare i migranti è stata espressa oggi in un comunicato congiunto firmato dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi), dal Coordinamento italiano delle Ong internazionali (Cini) e “Link 2007 Cooperazione in rete”. “Il presunto ‘ruolo oscuro’ che viene genericamente loro addebitato – affermano – dimostra la volontà di denigrare il mondo dell’umanitarismo, che per definizione agisce secondo i principi di umanità, imparzialità, non discriminazione, indipendenza”. Le organizzazioni umanitarie e sociali puntano il dito sul “rumore sguaiato e grossolano di chi, senza avere alcuna visione, strategia politica e capacità propositiva, si rifiuta di guardare la realtà e di affrontarla salvaguardando i valori di umanità e solidarietà, che sono alla base della nostra convivenza”. Da qui l’appello, “a livello governativo, politico, sociale, mediatico, perché si uniscano a noi nel reagire a questa deriva che colpevolizza ingiustamente e strumentalizza le Ong, invece di interrogarsi sulle responsabilità delle politiche europee in relazione alle morti in mare”.

“E’ di fronte al ritiro delle istituzioni, a politiche migratorie fallimentari e alle scelte prevalentemente securitarie e di corto respiro dell’Unione europea e degli Stati membri – ricordano -, che alcune Ong italiane ed europee si sono sentite in dovere di avviare nel Mediterraneo centrale attività di ricerca e soccorso di bambini, donne e uomini in balia delle onde e in grave pericolo di vita. Dando così fastidio a chi, pur di limitare gli arrivi, è disposto a chiudere gli occhi di fronte all’enorme tragedia umanitaria che rappresenta il declino della nostra civiltà e dei suoi valori”. Nonostante le “notizie” di reati che vengono fatte circolare, osservano, “finora nessuna Ong risulta essere stata accusata dalla magistratura”, se lo fosse “la nostra ferma richiesta è che venga fatta chiarezza al più presto”. Chiedono quindi “che cessi immediatamente ogni forma di generica denigrazione e diffamazione a mezzo stampa per pura strumentalizzazione politica”. Le audizioni parlamentari in corso presso la Commissione Difesa del Senato “stanno contribuendo a verificare l’operato delle singole Ong”. “E’ la vicinanza dell’Europa il vero pull factor – sottolineano – e le istituzioni politiche europee e italiane dovrebbero ben saperlo”. I vertici della Guardia di Finanza, ascoltati dalla Commissione Difesa del Senato, informano, “hanno poi negato l’esistenza all’oggi di prove di collegamenti fra Ong e organizzazioni che gestiscono il traffico di migranti”. Le reti di Ong condannano “la superficialità e la gravità delle citate affermazioni denigratorie” e chiedono “che esse siano valutate dal Parlamento italiano: per la gratuità delle accuse che contengono e per la conseguente distorta informazione mediatica” che “rischia di minare la fiducia dei cittadini”.

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