25 aprile: Mattarella, non morì patria ma falsa concezione nazione

(DIRE-SIR) – “Non moriva la Patria in quei giorni luttuosi e concitati, tramontava invece una falsa concezione di nazione, fondata sul predominio, sul disprezzo dell’uomo e dei suoi diritti, sull’esaltazione della morte e sulla tirannide, una concezione di barbarie che pure per numerosi anni aveva coinvolto tanti e affascinato tante menti”. Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, lo dice da Carpi (Modena) dove si trova per le celebrazioni del 25 aprile. “Il popolo italiano, nel suo complesso seppe reagire alla barbarie, recuperò gli ideali, di indipendenza, di solidarietà, di fratellanza, di umanità, di pace – prosegue Mattarella – che avevano ispirato i migliori uomini del Risorgimento, e fu una reazione diffusa e corale. Vi furono le avanguardie che prendendo le armi costituirono le formazioni partigiane, vi furono i militari italiani che come a Cefalonia si ribellarono al giogo tedesco, pagando un tributo altissimo di sangue, o che combatterono accanto ai nuovi alleati nel nome degli ideali ritrovati di libertà e di democrazia. Vi furono quei più di 600mila soldati, poc’anzi ricordati, che rifiutarono di servire l’oppressore sotto il governo di Salò, e che vennero passati per le armi, torturati o deportati nei campi di prigionia in Germania. Vi furono gli operai che scioperarono nelle fabbriche, gli intellettuali che diffusero clandestinamente le idee di libertà, le donne che diedero vita a una vera e propria rete di sussistenza per partigiani, perseguitati e combattenti”.

(www.dire.it)

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