Carcere: Taranto, dal 6 maggio la mostra “L’altra città”

Si chiama “L’altra città” ed è una mostra fuori dagli schemi, nonostante sia dentro le sbarre. Quelle del carcere di Taranto “Carmelo Magli”, che per la prima volta si trasforma in una galleria d’arte. Si tratta di un percorso partecipativo e interattivo, curato dal teorico e critico d’arte Achille Bonito Oliva e da Giovanni Lamarca, comandante del reparto di polizia penitenziaria, con il contributo di detenuti, dell’associazione “Noi e Voi”, gestita da don Francesco Mitidieri, che si occupa di volontariato penitenziario all’interno della casa circondariale ionica, del personale in servizio e in pensione (Anppe) e di esperti come l’artista e docente Giulio De Mitri, il giornalista e critico Roberto Lacarbonara, la sociologa Anna Paola Lacatena e l’attore Giovanni Guarino. Sarà possibile visitarla dal prossimo 6 maggio, facendo richiesta scritta. Perché la mostra è all’interno delle celle e degli spazi di solito usati dai detenuti. Il progetto, partito nella prima fase con un laboratorio sulla didattica dell’arte a cui hanno partecipato alcune detenute, prevede installazioni e foto. Per entrare occorre essere schedati. L’obiettivo è annullare la distanza tra società civile e reclusi. Il visitatore attraversa un corridoio in cui si trovano scatti di volti di detenuti, che si ritrova così faccia a faccia, mentre calpesta le carte d’identità dei loro familiari, fotocopiate e poste sul pavimento. Per tre minuti chi parteciperà alla mostra verrà recluso in cella, per avvertire cosa si prova, leggerà gli atti giudiziari dei processi, sarà posto in isolamento, al buio. Infine si entrerà nella stanza che separa dalla libertà, dal fine pena, tappezzata da farfalle. Della mostra è stato fatto un catalogo, intitolato appunto “L’altra città”, il cui ricavato andrà alle attività dell’associazione “Noi e Voi”.

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