Media digitali: mons. Viganò (SpC) alle superiori Usmi, “la vita online e offline necessitano di una profonda integrazione”

“La vita online e quella offline necessitano di una profonda integrazione anche perché l’una rende autentica l’altra e di fatto, oggi, non si ha più una separazione netta tra l’essere in rete o l’esserne fuori. Si è sempre e comunque parte di questo nuovo mondo digitale il cui reticolato ci avvolge tutti. Siamo, però, consapevoli che questo processo richiede un di più di responsabilità etica, con una attenta gestione di questa nuova realtà”. Lo ha detto questo pomeriggio mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione (SpC) della Santa Sede, intervenendo alla 64a assemblea nazionale dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia). Per mons. Viganò, “è possibile abitare lo spazio dei media digitali come momento di confronto e di promesse, tempo provvidenziale di grazia e di sapienza, in ascolto del ‘rumore di un silenzio esile’ in cui è presente Dio, così da scorgere strade ancora poco frequentate, forse anche un po’ incerte”. “Non possiamo trascurare il dialogo con la cultura del nostro tempo, con l’evoluzione dei media e l’esigenza di imparare nuovi linguaggi. Siamo eredi di un passato – ha aggiunto il prefetto -, che conserviamo come tesoro prezioso, ma siamo anche responsabili di un presente impegnativo e di un futuro da decodificare e progettare. Ci è richiesta la flessibilità e la docilità di chi sa che è Dio a guidare la storia e non i potenti che si alternano sulla scena di questo mondo”.

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