Papa Francesco: udienza, Paolo “non era un chierichetto”, da “persecutore” diviene “apostolo”

Cefa, cioè Pietro, e il gruppo dei Dodici, poi “cinquecento fratelli” molti dei quali “potevano rendere ancora la loro testimonianza”, poi Giacomo. Ultimo della lista – come il meno degno di tutti – è Paolo, che “dice di se stesso: come un aborto”. A citare l’elenco delle persone a cui è apparso Gesù risorto, così come emerge dall’elenco di San Paolo, è stato il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi. “Paolo usa questa espressione – ha spiegato Francesco – perché la sua storia personale è drammatica”. “Lui non era un chierichetto”, ha aggiunto a braccio, “era un persecutore della Chiesa, orgoglioso delle proprie convinzioni; si sentiva un uomo arrivato, con un’idea molto limpida di cosa fosse la vita con i suoi doveri”. “Ma, in questo quadro perfetto – tutto era perfetto in Paolo, sapeva tutto – un giorno avviene ciò che era assolutamente imprevedibile: l’incontro con Gesù Risorto, sulla via di Damasco”, il racconto del Papa: “Lì non ci fu soltanto un uomo che cadde a terra: ci fu una persona afferrata da un avvenimento che gli avrebbe capovolto il senso della vita”. “E il persecutore diviene apostolo”, il commento di Francesco, che poi ha proseguito a braccio: “Perché io ho visto Gesù vivo, io ho visto Gesù Cristo risorto. Questo è il fondamento della fede di Paolo, come della fede degli altri apostoli, come della fede della Chiesa, come della nostra fede”.

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