Via Crucis al Colosseo: nona stazione, “veramente Dio è là dove non dovrebbe essere!”

“Veramente Dio è là dove non dovrebbe essere!”. Sta in questa esclamazione, il cuore della meditazione della nona stazione della Via Crucis, che commenta il momento della Crocifissione dell’“uomo dei dolori”, da cui ci si tiene lontano “come ci si discosta da tanti esseri umani sfigurati che incrociano le nostre strade”. “La crudeltà della nostra umanità si è accanita contro di lui, ed ha vinto”, il commento alla prima, apparente vittoria. “Sì, Dio è là dove non dovrebbe essere e dove, tuttavia, noi abbiamo tanto bisogno che sia!”, la spiegazione: “Era venuto per condividere con noi la sua vita. Ma si è ritrovato in mano nostra, in territorio di morte e di violenza: quella che ci lascia attoniti nell’attualità del mondo; e quella che serpeggia in ognuno”. Lo sapevano bene i monaci uccisi a Thibirine: “Era necessario che la dolcezza di Dio visitasse il nostro inferno, era l’unico modo per liberarci dal male. Era necessario che Gesù Cristo portasse l’infinita tenerezza di Dio nel cuore del peccato del mondo. Era necessario questo, perché, posta dinanzi alla vita di Dio, la morte indietreggiasse e cadesse, come un nemico che ha trovato uno più forte di lui e si dilegua nel nulla”.

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