Venerdì Santo: card. Scola, “decidere la propria morte non è autentico potere. Neppure Cristo la decise”

“Dio non ha voluto lasciare l’uomo in balìa dell’angoscia della morte. Per salvarlo è sceso nell’abisso di ogni morte, patendolo nella propria carne”. Lo ha ricordato oggi il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nella celebrazione della Passione del Signore, in duomo. Partendo dal Mistero della Croce il porporato ha riflettuto anche su alcuni drammatici fatti di attualità: “L’individualismo esasperato, che è la cifra della nostra cultura occidentale contemporanea, giunge a rivendicare il diritto all’assoluta autodeterminazione anche in questo campo dell’umana esperienza” che è la morte. Ma, ha avvertito il cardinale, “ogni uomo che si osservi con umile lealtà riconosce che quello di decidere la propria morte non è autentico potere. Neppure Cristo decise la propria morte. Egli obbedì con libertà alla volontà del Padre ed accettò come un agnello condotto al macello l’ingiusta condanna degli uomini”. Di qui l’invito: “Fissiamo perciò lo sguardo sul Crocifisso che con la sua morte singolare ha vinto la nostra comune morte per far trionfare la vita”.

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