Pasqua 2017: vescovi del Molise, “questo tempo complesso che viviamo ci deve educare, non spaventare”

“Non resta nelle sacrestie la Pasqua. Ma si diffonde e cambia il volto ed il cuore di chi crede e di chi tu incontri”. Lo si legge nel messaggio congiunto dei vescovi del Molise, mons. Gian Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro, mons. Gianfranco De Luca, vescovo di Termoli-Larino, mons. Domenico Scotti, vescovo di Trivento, per la Pasqua, che “getta luce su tutta la vita, illuminando l’intero mistero dell’esistenza. Un mistero che si fa sempre più fitto, davanti ai tanti eventi pieni di contraddizioni”. Per i presuli molisani, “questo tempo complesso che viviamo ci deve educare, non spaventare. Per consegnare ai nostri ragazzi ideali alti, oltre la semplice tecnica strumentale. Sono le motivazioni finali che oggi mancano. Manca il filo della collana, non le perline colorate. Ne hanno fin troppe di cose i nostri figli. Si muore, infatti, oggi, più per carenza di fini che per mancanza di mezzi. Una ‘laicità’esasperata, che teme di confrontarsi ed esclude, alla fine si fa paura del domani”.
Le “trasformazioni audaci da intraprendere, oggi, in Molise”, sostengono i vescovi, “sono soprattutto quelle di custodire l’identità dei nostri borghi. Di offrire una sanità di qualità, per tutti, integrata, poiché ‘connessi’ si offre di più. Non uno contro l’altro, ma insieme. Riscoprire la bellezza delle nostre campagne, ma difese dalle rapine di un mercato che non rispetta la nostra tipicità. Non andare a fare la spesa né di domenica né tanto meno a Pasquetta, perché anche le commesse di questi centri hanno diritto a far festa con i loro bambini”. E ancora, “di avere giovani che non si stancano di sperare, creando spazi di auto imprenditorialità diffusa”.

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