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Finlandia: vescovi luterani di Turku su profughi, “identificare con Cristo gli emarginati e i perseguitati”

“Come cristiani in questa settimana incontriamo Cristo presente in modo speciale nella sofferenza di ogni nostro prossimo. Amare per un cristiano è aiutare le persone in modo concreto e altruistico, in base alle esigenze di ciascuno”. Lo scrivono i vescovi luterani di Turku, mons. Kaarlo Kalliala e di Porvoo, mons Björn Vikström, in un contributo pubblicato sul Turun Sanomat e ripreso sul sito della Chiesa finlandese. In una situazione sociale che vive “una fase di stallo”, particolarmente vulnerabili sono i richiedenti asilo le cui domande sono state respinte. Dopo la modifica della legge nel 2015, la Finlandia non ha più concesso permessi di soggiorno temporaneo per motivi umanitari ai richiedenti provenienti da Paesi poveri, spiegano i vescovi. “Questo ha creato mancanza di fiducia, disperazione e gesti d’intolleranza”. Occorre riaprire a livello sociale e politico il dibattito per “valutare se la concessione del permesso temporaneo possa essere nell’interesse di tutti”. Secondo Kalliala e Vikström questo costruirebbe fiducia e sarebbe il segno che la società fa “ogni sforzo per sostenere e proteggere” le persone. “In situazioni simili, ognuno di noi vorrebbe sentirsi aiutato e protetto”. Nell’anno in cui si celebra il centenario dell’indipendenza finlandese è importante “dirci gli uni gli altri e a tutti in questo Paese: non siete soli, non vi abbandoneremo. Assumersi la responsabilità cristiana significa identificare con Cristo tutti gli emarginati e i perseguitati”.

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