Editoria: “Rogate ergo”, il numero di aprile dedicato alla libertà

“È libero chi non è dominato dall’orgoglio, chi non è posseduto dalla ricchezza e dall’ossessione del consumo, chi non teme di assumersi le proprie responsabilità”. L’idea di libertà contenuta in queste parole del cardinale Carlo Maria Martini è molto diversa da quella corrente nel contesto culturale e sociale. Lo evidenzia il numero di aprile di “Rogate ergo”, che in proposito riporta, a firma del cardinale Prospero Grech, il pensiero dei Padri della Chiesa. L’esercizio della libertà, già difficile per la fragilità umana, è oggi reso più faticoso dall’affermarsi di un liberalismo irresponsabile che concepisce la libertà come diritto a fare ciò che si vuole, toccando tutti gli ambiti dell’esistenza umana. Occorre tornare a un’idea alta di persona – sostiene la pedagogista Paola Bignardi – se si vuole educare i giovani. Nel passaggio critico delle scelte della vita essi avrebbero soprattutto bisogno di educatori capaci di stare a loro fianco per proteggerli dai messaggi negativi, in particolare quelli veicolati dai social network. Secondo lo psicoterapeuta Amedeo Cencini, liberi si diventa attraverso un faticoso cammino ascetico, che trova la sua massima realizzazione nella rinuncia alla stessa libertà per metterla nelle mani di Dio. Il paradosso della consacrazione sta infatti nel concepire la libertà come dono d’amore che, a sua volta, deve essere donato. Infine per contrastare la tragica miopia del modo di concepire la libertà, “Rogate ergo” riporta testimonianze cristiane con connotati di straordinaria libertà, come quella del beato Charles de Foucauld che, dopo una giovinezza passata in galanti avventure, riflettendo sulle parole di Gesù, “La verità vi farà liberi”, lasciò tutto per ritirarsi nel deserto dell’Hoggar, tra i musulmani del popolo Tuareg.

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