Diocesi: mons. Mura (Lanusei), “avere il coraggio di salire sul carro dell’altro”

“Seguire Gesù significa avere gambe e piedi buoni, per andare avanti, in ascolto di chi passa. Senza offrire risposte già preconfezionate, ma aprendoci alle esigenze di chi ci viene incontro con le sue domande”. È quanto scrive il vescovo di Lanusei, mons. Antonio Mura, nella lettera “Sul carro con Filippo” inviata alla diocesi “incoraggiandola ad educare alla fede, ad amare e a servire”. Per il vescovo, è necessario “il coraggio di mettersi in gioco, di affrontare i deserti esteriori ed interiori, di riscoprire una pastorale di annuncio e di accompagnamento che risponda alle esigenze di questo tempo”. Sull’esempio dell’apostolo Filippo, prosegue il vescovo, “l’importante è avere il coraggio di ‘salire sul carro’ dell’altro: nella sua vita, tra le sue attese e le sue sofferenze; e che non temiamo di annunciargli Gesù Cristo”. Ricordando come “nella Chiesa non bisognerebbe mai aver paura di dialogare, di confrontarsi, affrontando temi e questioni umane ed ecclesiali”, il vescovo rileva che “in questo tempo ecclesiale la sinodalità costituisce un’opportunità fondamentale per fare e rinnovare continuamente la Chiesa”. Per questo “abbiamo bisogno di laici preparati” ed “è necessario migliorare la qualità sinodale delle nostre comunità, aiutando a sperimentare felicemente un senso di autentica appartenenza alla Chiesa”. Perché, osserva mons. Mura, “ciò che riguarda tutti deve essere trattato da tutti”. E se “i rischi non mancheranno, rimane ugualmente importante osare in questa direzione”.

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