Solidarietà: Roma, alla stazione Tuscolana apre “La casa di Flavio” per i piccoli pazienti dell’Ospedale Bambino Gesù

Una casa famiglia per i piccoli pazienti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. È “La casa di Flavio” che nasce alla stazione ferroviaria di Roma Tuscolana. A benedire l’alloggio mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma. Il progetto è stato realizzato con il coinvolgimento di Rete ferroviaria italiana che ha ceduto in comodato d’uso gratuito all’Associazione “Il Cuore grande di Flavio” – nata in ricordo del piccolo Flavio affetto da un tumore molto aggressivo, il rabdomiosarcoma alveolare – un alloggio in disuso al primo piano della stazione. L’appartamento è di circa 110 metri quadrati. Ogni famiglia ha a disposizione una camera da letto e una sala in comune dove condividere il pranzo o momenti ricreativi. Una squadra di volontari supporterà le famiglie, attraverso uno sportello d’ascolto e con una serie di attività ludiche, laboratori di cucina/cucito/fotografia e passeggiate per la città. Per le mamme che abiteranno la casa sono stati previsti anche truccatrici e parrucchieri volontari.

“Il momento della malattia è un momento difficile sempre – ha spiegato Lucia Celesti, responsabile dell’accoglienza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù -. Tanto più se essa coinvolge un bambino e se a questo disagio si aggiunge quello di doversi spostare dalla propria casa, per cure lunghe e complesse. L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha attivato un sistema di accoglienza per le famiglie bisognose, che provengono da lontano, tramite il prezioso aiuto di circa 20 associazioni di genitori per 200 stanze ogni giorno a titolo gratuito, cui oggi si aggiunge la casa di Flavio. Nella casa di Flavio sarà possibile accogliere e sostenere tre nuclei familiari di bambini con patologie oncologiche, ricreando ‘una casa fuori di casa’ e permettendo ai genitori di concentrarsi su ciò che più conta: la salute e la cura del proprio bambino”. L’obiettivo della casa, ha aggiunto Milena Soldero, presidente dell’Associazione “Il cuore di Flavio”, “è dare un aiuto concreto, rendere meno triste il forzato soggiorno romano e tentare di creare legami affettivi fra i nuclei familiari, nella speranza che ai piccoli ospiti possano rimanere ricordi positivi”.

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